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Archivio per la categoria ‘propagandA’

Serpe in Seno – Kill The Rich or Die Tryin’ Parte 3 (Prod. Grindalf)

8 Maggio 2019 Commenti chiusi

Testo dal carcere di Anna Beniamino

8 Maggio 2019 Commenti chiusi

Fonte

Una lettera dal carcere dell’Aquila di Anna che ci racconta dettagliatamente l’organizzazione delle giornate nei moduli femminili AS2 e l’assurdita’ del mondo carcerario.

Cronache di viaggio e atterraggio nel Regno dell’Aquila [Italia]

Sveglia anticipata sabato 6 aprile: trasferimento in 3 dall’AS2 di Roma Rebibbia con destinazione L’Aquila. In pratica la sezione AS2 a Rebibbia è stata chiusa nei giorni successivi al nostro trasferimento, e si può ipotizzare un suo cambio d’uso in AS3, visto il sopraffollamento in cui vivevano le detenute accusate e/o condannate per 416 c.p. (una cosa analoga era avvenutaa nel marzo 2017 quando l’intera AS2 femminile – comuniste e anarchiche – di Latina era stata spostata a Rebibbia, convertendola poi in AS3). Quella in cui ci troviamo ora l’AS2 abruzzese, che ha il triste primato di essere ormai l’unica sezione di Alta Sicurezza femminile, classificata AS2, sull’italico suolo. Si tratta di una microsezione di 4 celle singole, chiamata “sezione gialla”, uno spazio configurato e utilizzato in passato come 41bis femminile, e che ora ospita oltre a noi “nuove giunte” (mi si perdonino gli eccessi di terminologia galeotta, ma questo è), anche una prigioniera di religione musulmana classificata AS2: quest’ultima, dopo la liberazione a febbraio delle altre 2 recluse nella sezione, è stata più di 20 giorni in isolamento, per cui si può presumere che il nostro arrivo sia servito a togliere dall’imbarazzo il DAP per questa sua condizione. Sin dall’inizio è risultata evidente una gestione militaresca e demenziale da parte dei GOM (è loro, qui a L’Aquila, la gestione della sezione), che vorrebbero applicare il rigore e il controllo propri del 41bis. D’altra parte la galera aquilana ospita 41bis maschile e femminile (dove è murata viva da anni l’unica prigioniera comunista classificata in questo regime), una REMS, sezioni di AS3, la nostra di AS2 e una sezione di “comuni”, una ventina, che fungono da lavoranti visto che il resto del carcere è blindato. La prima mossa della direzione è stata il tentativo di una barocca applicazione dell’articolo 18 o.p. sulla censura della corrispondenza e della stampa, spiegata da un’ispirata ispettrice GOM e giustificata dal fatto che l’AS2 preveda in automatico la censura (questione che spetta invece non al carcere, ma all’autorità giudiziaria di competenza di ognuna di noi), arrivando anche all’assurdo di un’eventuale valutazione di applicazione di 41bis per qualcuna di noi. Le motivazioni che ci sono state fornite sono sintomo di una (patologica) mania di onnipotenza, di potere, che coinvolge tutta la scala gerarchica, dalla direttrice all’ultima agente.
Dopo una settimana di blocco effettivo della corrispondenza in entrata e uscita, contornato da discussioni con divise di ogni ordine e grado, è emerso che la c.c. de L’Aquila, più realista del re, aveva chiesto ai vari tribunali di competenza suddetta censura di quotidiani “per evitare contatti con la zona di provenienza criminale”, e della corrispondenza vista l’allerta dei “superiori uffici del DAP ad estendere un maggior controllo e monitoraggio sulla corrispondenza della detenuta in oggetto, soprattutto in questo momento storico che vede coinvolta l’Europa tutta in una serie di attentati terroristici”: è insomma censurabile sia la stampa della zona di provenienza (sic) che qualsiasi scritto dell’universo mondo. Dopo richieste di delucidazioni, il capolavoro della logica è stato svelato: era una semplice richiesta prestampata. Peccato che appunto i criteri valutativi della censura siano quelli del 41bis, secondo i quali fra l’altro, è previsto il concreto ritaglio degli articoli del quotidiano, che viene mondato dalle notizie pericolose.
Sono continuate nei giorni successivi a emergere altre usanze tipiche del 41bis, la cui continua contestazione provoca una manciata di rapporti disciplinari, pratica locale molto in voga: ne abbiamo totalizzati 9 nella prima settimana, 6 nella seconda, per futili motivazioni e arbitrarie, se non inventate, interpretazioni. Tali usanze riguardano l’uso maniacale del metal-detector ad ogni ingresso e uscita dalla cella, dal passeggio, dalla socialità, senza dimenticare quelli della doccia – se ne contano dalle 12 alle 16 volte; l’impossibilità di avere CD e lettore e di ascoltare musica (sono utilizzabili solo per misteriosi e non meglio specificati “motivi di studio”); il numero di libri permessi in cella, solo 4, con l’aggiunta del Corano o altro testo religioso e Codice Penale (alla richiesta di sostituire breviari religiosi o penali con qualcosa di più consono… i GOM dimostrano scarso senso dell’umorismo); il numero contingentato di vestiario in cella, oltre che di generi di uso e consumo, quel poco d’altro che si può avere, viene tenuto in un armadietto esterno a cui si accede sotto controllo visivo e conteggio da parte delle guardie tramite apposita tabella; l’impossibilità di portare all’aria carta e penna; l’ordine, il controllo, la conta da parte delle GOM, che contano minuziosamente ogni cosa e aggiornano le loro debite liste di tutti gli oggetti tenuti in cella e nel magazzino, e verificati nelle due perquisizioni settimanali. Il passeggio dell’aria è di pochi metri (8×10), e la cosiddetta “socialità” è una barzelletta di cattivo gusto che dovrebbe assolvere negli stessi orari e nella stessa stanzetta spoglia (una ex sala colloqui) le funzioni di socialità (c’è solo un tavolino con 4 sedie), palestra (c’è solo una cyclette), e luogo di preghiera. Lo spezzettamento della giornata imposto (ore 7 apertura blindo, 7:15 ritiro posta, 7:30 carrello colazione, 8 battitura, 9/11 aria, 11:30 vitto, 12/13 condivisione pranzo, 13/15 socialità, 15 battitura, 15:30/17:30 aria, 17:30 vitto) assieme al controllo visivo pressoché continuo, dato l’obbligo del blindato aperto fino alla chiusura alle 20, tranne un’ora e mezza un cui è consentito accostarlo dopo pranzo, sono tipici di un carcere caserma. Insomma, se la sezione AS2 risulta non avere un regolamento vero e proprio, ha di fatto adottato norme da 41bis con le relative pressioni, ovviamente senza chiamarlo come tale (l’unico regolamento interno della gabbia aquilana risale al 2002, periodo fra l’altro in cui i circuiti di AS non erano ancora stati istituiti), ma modificandone solo alcuni aspetti, come ad esempio poter tenere in cella il fornelletto anche dopo le 20, o poter condividere il pranzo.

Per quel che riguarda la convivenza, dopo qualche giorno “blasfemia”, o meglio ateismo anarchico e religione sono parsi ben poco compatibili per la detenuta musulmana, che ha chiesto il trasferimento per “incompatibilità”, per cui la direzione se la risolve per ora con un divieto d’incontro particolarmente odioso e ridicolo viste le ridotte dimensioni della sezione, che cerchiamo di contrastare vista la condizione di isolamento di fatto. Il tentativo di sperimentazione carceraria applicato dal DAP pare traballare, vista l’ingestibilità ammessa dalle stesse guardie locali.

Ultima nota di colore: non riuscendo ad applicare la censura, almeno a chi non l’aveva già, la direzione ha comunque disposto il trattenimento del temutissimo, a quanto pare, libro “Cucinare in Massima Sicurezza”. Viene da chiedersi cosa mai disporrà la “competente” Autorità Giudiziaria.

Non c’è comunque da stupirsi della brutale stupidità dell’istituzione totale, soprattutto quando questa si manifesta chiara, palese nella sua ottusità.
Quello che però abbiamo avuto modo di tastare con mano è quanto sia sempre utile gridarglielo in faccia.

Dalla sezione AS2 aquilana

Russia: Aggiornamenti dal processo contro gli anarchici (19/04/2019)

6 Maggio 2019 Commenti chiusi

Da Anarhija.info

Il 19 aprile l’anarchico Evgenij Karakašev di Eupatoria [Crimea, ndt] è stato condannato dal tribunale distrettuale militare della Ciscaucasia, a Rostov sul Don, per istigazione al terrorismo attraverso il social network russo “Vkontakte”.

Il tribunale lo ha condannato a 6 anni di carcere. Gli è anche stato vietato di gestire siti internet per 2 anni. Evgenij Karakašev ha reagito tranquillamente al verdetto. La procura russa aveva chiesto 9 anni di carcere per Karakašev. Il suo avvocato presenterà ricorso contro la decisione del Tribunale militare.

Questa è sola l’ultimo di una serie di episodi nei quali FSB [Servizio Sicurezza Federale, ntd] ha fatto uso sistematico della tortura per costringere gli arrestati a firmare confessioni false in modo da fabbricare “cospirazioni terroriste” coinvolgendo gli attivisti.

Il 1° febbraio 2019 gli agenti del FSB, l’apparato russo per la sicurezza statale, discendente dal KGB, hanno arrestato una dozzina di persone in tutto il paese, nell’ultima ondata della loro campagna repressiva contro gli anarchici accusati. Dopo averli brutalmente torturati nel corso delle successive 24 ore, per costringerli ad accettare le dichiarazioni incriminanti, ne hanno rilasciati 11. Il dodicesimo arrestato, Azat Miftakhov, era temporaneamente scomparso all’interno del sistema legale, mentre il FSB aveva continuato a torturarlo e impedendo l’accesso del suo avvocato.

[NdT: per informazioni e/o sostegno scrivere a Croce Nera Anarchica Mosca abc-msk@riseup.net]

avtonom.org

StranoS ElementoS – Oro Incenso e Quirra

6 Maggio 2019 Commenti chiusi

E per concludere le pubblicazioni musicali odierne vi segnalo l’album dei Stranos Elementos, crew sarda che ho conosciuto e vi assicuro che sono veramente strani…soprattutto quando parlano…jejejeje

99 posse – O’documento

6 Maggio 2019 Commenti chiusi

Simpatico pezzo dei 99 Posse per darci un po’ di allegria e sfottere la digos merda.

Segue il testo: Prosegui la lettura…

Acero Moretti – Se Adesso Ridi

6 Maggio 2019 Commenti chiusi

Pezzone di Acero Moretti AntiFascista

Intervista ai Lirika Podrida di Citta’ del Messico

5 Maggio 2019 Commenti chiusi

Finalmente arriva del materiale interessante direttamente dalla capitale messicana, i compxs di Lirika Podrida rispondono ad un intervista in cui si raccontano. Il testo e’ in spagnolo ma conto di tradurlo con i miei tempi. Per chi si vuole addentrare nel mondo ispanoFonico loro sono dei grandi che ho conosciuto personalmente e con cui abbiamo condiviso tante belle esperienze.

Qui la loro vecchia pagina sul TUBBO

Di seguito l’intervista: Prosegui la lettura…

Elenco prigionierx

1 Maggio 2019 Commenti chiusi

Non riuscendo a seguire tutte le cose che succedono vi segnalo questo link per restare aggiornatx.

Riprendo dal blog insuscettibile di ravvedimento

NO SENSE

1 Maggio 2019 Commenti chiusi

Un testo raap sull’Anarchia e cosa mi ci gira intorno

NOSENSE

Giro, rigiro, cerco il senso non lo trovo

non ho certo soluzioni e tantomeno vendo oro

sono solo un individuo, nà voce fuori dal coro

non mi importa se capisci, nessun gregge meglio solo

Tiro dritto la mia strada oscura, non è mica na passeggiata

preferisco la radura a quella comoda e laccata

nessun privilegio ma a sfregio

grido forte, non inneggio ma contesto

A volte sono drastico, lo so e l’ammetto

ma si tratta di coerenza, nessun compromesso

soprattutto coi nemici, a volte coi presunti amici

mica passerini qua siamo arabe fenici

Cadiamo, ci rialziamo, nelle ceneri sguazziamo

preferiamo nero fumo al comodo divano

c’è chi può, chi non può, io mi metto nel mezzo

si fa quel che si può per puntare in alto al cielo

Testa alta, cuore impavido e con l’umore livido

a volte bene a volte male, non è apocalittico

ma critico, col sorriso di traverso

come sempre vi derido e a tempo perso

Lupi solitari nella steppa come Hesse

in una realtà fasulla che ti inganna come Escher

minoranza tra le minoranze, mentalità diverse

ne abbiamo viste tante: cose belle, altre perverse

NOSENSE, NOSENSE, NOSENSE, NOSENSE

Prosegui la lettura…

Condanne Scripta Manent + Testo

26 Aprile 2019 Commenti chiusi

Fonte

Condannati i compagni anarchici:

Alfredo Cospito ad anni 20

Anna Beniamino ad anni 17

Nicola Gai ad anni 9

Alessandro Mercogliano e Marco Bisesti ad anni 5.

Assolti gli altri imputati. 

Segue testo di Gioacchino Somma

Era tutto pronto fin dal mattino: giornalisti e dirette tv sulla tv nazionale…

Non si è fatto mancare nulla il miserabile magistrato di Torino, Roberto Sparagna, per mettere pressione su una banda di altrettanti miserabili (o giuria popolare capitanata dal giudice Alessandra Salvadori).

Un povero demente in cerca di visibilità che dopo aver traslocato dalla procura antimafia a quella per terrorismo, è riuscito ad arrivare dove per decine di anni altri miserabili dei suoi colleghi hanno fallito: associazione sovversiva con finalità di terrorismo.

Già me lo vedo tra qualche giorno seduto sulle poltrone di casa Vespa a “Porta a Porta”, in compagnia di qualche criminologa fallita a raccontare cosa sia l’anarchismo e come si divide in gruppi, gruppetti, buoni e cattivi e le sue gesta eroiche contro la F.A.I.-F.R.I.

Vorrei ricordare al miserabile sostituto procuratore che nonostante le pene elevate che hai ottenuto contro i nostri compagni, fratelli e sorelle Alfredo, Nicola, Anna, Marco e Alessandro, hai vinto una piccola battaglia… la guerra contro lo Stato ed i miserabili come te sarà lunga.

Sono cosciente che queste poche righe andranno ad aggiungersi ad un’altra quantità di merda che vomiterai sui prossimi atti giudiziari in corte d’appello, ma non è mio problema…

Non pensare mai che mi togli il sonno con le tue minacce perché già c’hanno provato i tuoi colleghi inquisitori in passato, e se oggi tu parli di me vuol dire che resto sempre in piedi e non arretro di mezzo millimetro. Inoltre continuerò a fare quello che so fare di meglio: prendere il tuo bel piano di merda e ribaltartelo contro.

Alfredo, Nicola, Anna, Marco e Alessandro non li vedrete mai seppelliti nei vostri lager!
Loro sono con noi ogni giorno, ora, minuti e istanti, e non mancheremo mai di fargli sentire il nostro calore, la nostra solidarietà e la nostra complicità fino a quando non li avremo di nuovo tra noi.

Questo sarà per loro e per tantissimi altri compagni anarchici detenuti in ogni lager del mondo.
Questo sarà fino a quando delle vostre istituzioni e delle vostre carceri non rimarranno che le ceneri.

Per sempre nemico vostro!
Per l’insurrezione, per l’Anarchia.

25/04/19
Somma Gioacchino

Lampi nella notte

21 Aprile 2019 Commenti chiusi

Vi propongo il testo di una canzone non ancora registrata, ma la condivido con ghigno complice prendendo atto delle diverse azioni in Italia e non solo.

da Round Robin

da Anarhjija.info

Lampi di genio illuminan la notte,un fragore, un boato, restan vetrine rotte

speranze frantumate rinchiuse nel cassetto, il tempo va veloce, troppa fretta, non aspetto

La luna ci protegge, la nebbia cara amica: mentre la notte tace c’è qualcuno che si attiva

accende le sue idee, accende la sua miccia, c’e chi è preso bene e c’è chi invece raccapriccia

A me interessa poco, non abbocco alla polemica: giusto o sbagliato credo sia un concetto che non merita

di essere affrontato, lascio fare allo Stato che pe’ smontà le lotte, c’ha già pronto il suo apparato

Scelgo l’anonimato, propaganda per l’azione quando la lingua è stanca, c’ho già qua la soluzione

attacco mirato dritto al cuore dello Stato, distruggi ogni tentacolo, suvvia forza bruciamolo

LAMPI NELLA NOTTE ILLUMINANO IL GHIGNO DI CHI NO, NON SE NE FOTTE,

DI CHI HA PRESO TROPPE BOTTE

CONTRO I MULINI A VENTO INCONTRATI NELLE LOTTE

SIAMO TUTTI VISIONARI COME DON CHISCIOTTE

E non è disfattismo o qualche forma di classismo,nemmeno avanguardismo, se vuoi chiamalo cinismo

covato e cresciuto in seno alla frustrazione dell’ennessima marcia, leggi pure processione

Solo grida, striscioni, scontri fuffa, petizioni, a volte sembran feste certe manifestazioni

non capisco l’obbiettivo, cosa cazzo se vo’ fa’: qualche ora per le strade e dopo ci si vede al bar

Non aspetto i loro tempi, i loro appuntamenti, odio agende politiche che dettano gli eventi

ma valgono i progetti che hai STRETTI tra i tuoi denti, la lama è gia affilata, nemici state attenti

Non si tratta di vittoria e menchemeno di conquista per capì come va qui non serve mica un analista

e a meno di non essere in down autolesionista evito il colpo che viene, dopo attacco e hasta la vista

LAMPI NELLA NOTTE ILLUMINANO IL GHIGNO DI CHI NO, NON SE NE FOTTE,

DI CHI HA PRESO TROPPE BOTTE

CONTRO I MULINI A VENTO INCONTRATI NELLE LOTTE

SIAMO TUTTI VISIONARI COME DON CHISCIOTTE

Processo del Brennero, videoconferenza e altre cose

20 Aprile 2019 Commenti chiusi

Fonte

Oggi si è tenuta al Bolzano l’udienza filtro per la manifestazione del 2016 al Brennero.

Partiamo da una fotografia. Di fronte al tribunale c’è un gigantesco monumento fascista al quale la Provincia di Bolzano – soprattutto su pressione degli autonomisti sudtirolesi – ha fatto giustapporre una frase di Hannah Arendt: “Nessuno ha il diritto di obbedire”. Sotto la scritta, c’erano blindati della Celere e dei carabinieri e un tank dell’esercito (nonostante a Bolzano non ci sia “strade sicure”, i militari stazionavano nella piazza da un mese appositamente per il processo). E poi parcheggi rimossi, furgoni e auto di polizia e carabinieri ovunque a chiudere la zona del tribunale.

Gli imputati in carcere non erano presenti al processo perché gli è stata imposta la videoconferenza, su disposizione del DAP e su richiesta del presidente del tribunale. In una decina di imputati a piede libero (o ai domiciliari) siamo entrati in aula. Indossando in diversi delle magliette con scritto “No videoconferenza” abbiamo interrotto l’udienza in solidarietà con i compagni arrestati urlando “terrorista è lo Stato”. Al giudice che diceva: “La videoconferenza è prevista dalla normativa”, un compagno ha riposto: “Anche i campi di concentramento nazisti erano previsti dalla normativa. Voi continuate a obbedire, alla faccia della frase di Hannah Arendt qui di fronte. I terroristi siete voi”.

Qualche imputato in carcere ha rifiutato la videoconferenza. Altri l’hanno usata per esporre dei cartelli e denunciare questa misura di ulteriore isolamento. Agnese ne ha approfittato per dire che la sezione dell’Aquila in cui sono rinchiuse è una tomba e per far sapere che stanno subendo il blocco totale della posta.

L’impronta del 41 bis – all’Aquila e a Tolmezzo – si estende al resto del carcere. Un carcere di guerra.

Dobbiamo fare una battaglia anche contro tutto ciò.

Apprendiamo dai giornali che il pomeriggio stesso dell’udienza un treno è stato bloccato a Trento da un gruppo di “incappucciati”: striscione in solidarietà con gli arrestati e gli imputati del Brennero e e catene sui binari. Causati 90 minuti di ritardi ferroviari.

Di seguito il volantino distribuito da imputati e altri compagni fuori dal tribunale. Prosegui la lettura…

Agorafobia – Me cago en el control. ft porkonero

19 Aprile 2019 Commenti chiusi

Collaborazione a Citta del Messico tra la rapper Agorafobia e Porkonero

 

Davide Delogu trasferito dal carcere di Augusta a quello di Rossano Calabro

19 Aprile 2019 Commenti chiusi

Il compagno anarchico sardo Davide Delogu è stato trasferito dal carcere di Augusta (provincia di Siracusa, in Sicilia) a quello di Rossano Calabro (provincia di Cosenza, in Calabria). L’indirizzo cui poter spedire lettere, telegrammi, libri, ecc., è il seguente:

Davide Delogu
c/o Casa di Reclusione di Rossano Calabro
Strada Statale 106 Jonica n. 32
87067 Corigliano-Rossano (Cosenza)

Dal giorno 11.03.2019 e nel corso del mese di marzo il compagno era in sciopero della fame perché la nuova direttrice del carcere di Augusta (Angela Lantieri) appena arrivata aveva da subito revocato il permesso di colloquio che Davide fa con una compagna sarda (unico colloquio che attualmente ha possibilità di fare). Inoltre aveva accompagnato lo sciopero con mancati rientri in cella varibili tra i 30 e i 60 minuti e battiture quotidiane in cella.

Solidarietà con l’anarchico Davide Delogu!

C.U.B.A.CABBAL : MEGABLOCK (Prod.D-Back)

3 Aprile 2019 Commenti chiusi

Parla da solo questo genio del male

Intervista al prigioniero anarchico Nikos Romanos.

31 Marzo 2019 Commenti chiusi

COME TI STA CREANDO DANNI LA NUOVA INTERPRETAZIONE DELLA LEGGE TERRORISTA?

Nikos Romanos: Questa condanna ha un effetto significativo fra di noi , il che significa che alcuni di noi , passeranno 2 o 3 anni in piu in prigione. Tenendo conto che gia ne abbiamo passati cinque, questa condanna deve connsiderarsi come un tentativo di creare uno stato permanente basato sulla legge “antiterrorista” (187A). Nell’applicazione questa legge ha il proposito di generare lo spettro di nemici interni.

Con sentenze disumanizzanti, le nuove interpretazioni repressive e le applicazione arbitrarie della legge 187A e la criminalizzazione dell identita politica anarchista, costituiscono una rete di repressione penale che avvolge metodicamente il movimento anarchista e i suoi militanti incarcerati.

Questa specifica convinzione non si deve intendere come un attacco contro gli individui. Ma dobbiamo riconoscerlo come la continuazione della politica nazionale antiterrorista greca, che ha come obbiettivo decapitare il movimento anarchico in tutto il suo insieme.

Lo stato sta approfittando della frammentazione e la mancanza di un’analisi radicale che caratterizzi tanto il movimento come la societá in generale per intensificare i suoi attacchi.

LA CONDANNA PER TERRORISMO INDIVIDUALE E LA PRIMA DI QUESTO TIPO IN GRECIA . LA LEGGE 187A DELIBERATAMENTE CONTRO IL TERRORISMO LASCIA MOLTO SPAZIO AFFINCHE OGNI GIUDICE FACCIA LA SUA PROPRIA INTERPRETAZIONE, IL CHE ESPANDE UN ARSENALE CHE LO STATO HA A SUA DISPOSIZIONE PER POTER REPRIMERE . COME DOVREMMO RISPONEDER A QUESTO TIPO DI LEGGI, E LE ALTRE SENTENZE COME LA TUA E COSA POSSIAMO ASPETTARCI DAL FUTURO ?

Nikos Romanos: Quello che più sostenta lo stato e la natura politica della legge 187A é che legalizza tutte le interpretazioni possibili dell’articolo. Essenzialmente, stiamo parlando di una legge che aumenta praticamente il dogma della guerra contro il terrorismo degli Stati Uniti. Questa legge riempie il cammino di una caccia alle streghe rivolta a tutti i nemici interni e a tutti quelli che sono visti come una minaccia per lo stato e tutti gli interessi capitalisti.

Riguardo la nostra risposta a questi processi, credo che per per prima cosa dobbiamo renderci conto che necessitiamo di un movimento sovversivo organizzato. Un movimento che sia capace di destabilizzare e abbattere lo stato e i piani dei padroni capitalisti e dei loro burattini politici nelle nostra regioni.

Per essere più precisi dobbiamo cominciare un processo di autocritica che analizzi i nostri errori, le nostre mancanze, e le nostre debolezze organizzative. Queste autocritica non deve allontanarci ne tanto meno dar spazio al pessimismo o la disperazione. Il nostro obbiettivo deve essere acutizzare la lotta sovversiva in tutte le forme che può prendere, per trasformarla in una pericolo costante per qualsiasi governante. Parte di questo processo è ricostruire la nostra memoria storica, che possa servire d’appoggio per le strategie di lotte che decidiamo usare. Dovremmo ricominciare a parlare sulle differenti forme di violenza rivoluzionaria. La pratiche dell’illegalismo rivoluzionario e la necessità di diffonderle nel movimento per superare la “politica” (nel senso rozzo e civile della parola, che hanno infettato i nostri circoli). Questa conversazione sarà vuota e senza effetto se non sarà connessa con le iniziative politiche dei compagnx, per riempire i vuoti politici nelle nostre pratiche e migliorare le nostre prospettive sulla base delle nostre conclusioni. La migliore risposta agli attacchi giudiziari contro il movimento é assicurarsi che coloro che le promuovono paghino un alto costo politici a riguardo. Questo dovrebbe portarsi avanti verso tutta la piramide delle autorità: tuttx dagli investigatori politici della repressione fino agli individui che le fomentano, dovrebbero pagare la responsabilità della repressione del movimento.

Questa risposta è parte del contesto storico più ampio del nostro tempo. La nostra è una proposta politica. In risposta alle guerre internazionali, proponiamo nulla di meno che una guerra di liberazione nelle metropoli capitaliste, una guerra di tuttx contro tutto ciò che promuove il capitalismo.

COME COLPISCE QUESTA NUOVA INTERPRETAZIONE DELLA LEGGE AX COMPAGNX CHE STANNO NELLA LOTTA MA FUORI DAL CARCERE E CHE STANNO PENSANDO IN UN’AZIONE MILITANTE?

Nikos Romanos: Questa decisione crea un precedente negativo che aumenterà lo spettro della repressione criminale contro gli anarchicx che passano all’azione e provano la disgrazia di essere catturaratx e convertitx in prigionierx dello stato greco. Essenzialmente quello che d’accordo con questa interpretazione della legge é che si criminalizza l’identita politica anarchica. Nelle parole del nostro pm d’appello “che altro potrebbero essere questi atti, oltre che terroristi, giacché sono anarchici?”. Con la nuova interpretazione del terrorismo individuale non é più necessario che i meccanismi giudiziari intentino associare l’accusato con l’azione di un’organizzazione rivoluzionaria, come succedeva in passato. L’identitá politica di unx e prendere una posizione intransigente in tribunale saranno sufficienti perché una persona sia condannata come “terrorista individuale”. Chiunque decide combattere secondo i principi dell’anarchia potrà essere condannata come terrorista facilmente come come vorranno. Più in la delle stesse leggi stabilite dalla legittimatá civica.

Chiaramente questo non deve portare alla disperazione. Al contrario, é una ragione in più per intensificare le nostre lotte contro il dominio capitalista. Chiunque che armi la propria coscienza per buttar giù il brutale ciclo di oppressione e sfruttamento, diverrà l’obiettivo di un trattamento vendicativo e autoritario da parte del regime. Ció non significa che rinunceremo alle nostre lotte, nelle sale delle udienze e o in qualsiasi altro posto.

Il fatto che l’anarchia sia un obbiettivo della repressione statale, anche se in un momento di sua ritirata, dovrebbe essere una fonte di onore per il movimento anarchico, una prova che la lotta per l’anarchia e la libertà é l’unica maniera decente di opporsi al totalitarismo del nostro tempo.


“En parte debido a sus estudios, en parte debido a su trabajo, en parte porque se” europeizaron “, algunxs parecen olvidar con más facilidad lo furiosos que están por el estancamiento social y político de Grecia. Todavía otrxs sacudieron el polvo de sus pies por la decepción que siguió a la ira, prometiéndose a sí mismos que nunca volverían a mirar hacia atrás. Pero luego llegan esos momentos de “volver a despertar”, cuando la muerte de la libertad está cerca y la humanidad pierde su valor. En momentos como esos, se imaginan tomar el primer avión y regresar para bajar a las calles. ¡SOLIDARIDAD CON NIKOS ROMANOS!


DATE LE DIREZIONI DELL’UNIONE EUROPEA E LA CACCIA ALLE STREGHE GLOBALE CONTRO IL “TERRORISMO” DOPO L’11 SETTEMBRE, LE LEGGI ANTITERRORISTE SONO DIVENTATE UN GRANDE CAMPO DI BATTAGLIA CONTRO I NEMICI DELLO STATO GRECO TANTO INTERNO COME DI ALTRO TIPO. IN QUESTA SITUAZIONE QUANDO LO STATO TENTA AMPLIARE L’APPLICAZIONE DELLE LEGGI A NUOVI GIUDIZI CHE TIPO DI AZIONI DOVREBBE PRENDERE IL MOVIMENTO PER RISPONDERE A QUESTA INTERPRETAZIONE DELLA LEGGE?

Nikos Romanos: Per me, c’è un bisogno imperativo di creare iniziative politiche di leggi anti-terrorismo, che costituiscono il campo di battaglia dell’applicazione di sanzioni penali contro di noi. Dobbiamo diffondere la notizia che questo può influenzare le altre persone coinvolte nella lotta se le loro azioni creano ostacoli agli interessi capitalistici. Saranno anche accusatori della legge antiterrorismo (187A).

Ad esempio, i residenti di Skouries (Chalkidiki) sono stati perseguitati per terrorismo perché hanno preso misure contro lo sviluppo capitalista e il saccheggio della natura. Ciò richiede un’attenta analisi politica. È pericoloso fare due categorie di persone accusate della legge “antiterrorismo”. Da un lato, le autorità lo stanno usando contro coloro le cui azioni potrebbero essere descritte come una strategia di guerriglia urbana e, d’altra parte, la stanno usando contro persone di parti completamente diverse della società.

Chiamare un fronte per combattere la legge “antiterrorismo” non significa mantenere le illusioni che sarà abolito. La Grecia è uno stato dell’Unione europea; Ha un ruolo specifico nel capitalismo della regione ed è disposto ad applicare incondizionatamente tutte le indicazioni dell’UE in materia di sicurezza e immigrazione. Indipendentemente dal partito al potere, la Grecia non abolirà la legge “antiterrorismo”. La legge contro il terrorismo è “inseparabile” dagli interessi dello Stato greco. Pertanto, la lotta contro il 187A deve rivelare proprio questa connessione. Dobbiamo attaccare sia la continuazione locale della retorica americana della “guerra al terrore” sia le mendaci narrazioni della sinistra socialdemocratica di SYRIZA. Di fatto, tutto ciò di cui parlano di diritti umani cessa magicamente quando sono in gioco gli interessi dello stato e dei capitalisti.

Una lotta comune contro il 187A deve sottolineare le contraddizioni interne del sistema, mostrare il ruolo delle leggi antiterrorismo nel funzionamento degli stati dell’UE e inviare un potente messaggio di solidarietà a tutte le persone nel mondo che sono imprigionate da questo tipo di leggi. Mi piace, creerebbe problemi politici attorno alle invasioni crociate contro il terrorismo della nostra era. Provocherebbe danni politici permanenti per l’esistenza criminale della legge 187A, dello Stato e del capitalismo, che avvelena tutti e intossicano e distruggono le nostre vite.

Stabilire questa offensiva può fornire una base ai compagni per comunicare, agire e intraprendere un contrattacco generale contro il complesso capitalista e contro tutti i suoi tentacoli mortali. Ecco perché credo che un’iniziativa come questa sia cruciale per l’evoluzione delle lotte sovversive nel nostro tempo.

GRECIA: usare le idee come prove – il laboratorio della repressione dello stato greco

31 Marzo 2019 Commenti chiusi

Liberamente tradotto da

Dopo diversi tentativi falliti in tutta Europa per incastrare gli anarchici e gli altri anti-autoritari con accuse di cospirazione e terrorismo, lo stato greco è in prima linea nello sviluppo di nuove strategie legali per attaccare i movimenti sociali. L’articolo 187A del codice penale greco esiste dal 2004, ma l’anno scorso i funzionari greci l’hanno usato in modo nuovo contro Nikos Romanos e altri prigionieri anarchici, condannandoli e sentenziandoli a molti anni di reclusione sulla base di una nuova interpretazione dell’articolo. Indipendentemente dal fatto che questi verdetti siano rovesciati nelle corti superiori, i processi indicano un importante spostamento strategico nel monitoraggio dei movimenti sociali in Grecia. Offrono un importante segnale di avvertimento sulle nuove forme che la repressione può assumere in tutto il mondo mentre il conflitto sociale si intensifica.

Le leggi greche antiterroriste derivano in gran parte dalle direttive delle Nazioni Unite e dall’Europa; in gran parte sono state fatte nel periodo posteriore all’11 Settembre. Il governo socialdemocratico del PASOK introdusse la maggior parte della legislazione Greca antiterrorista nel 2001 ; in quel momento era diretto principalmente ad organizzazioni criminali. Ma nel 2004, il governo di destra Nueva Democracia (Νέα Δημοκρατία ) introdusse un nuovo capo d’imputazione: “organizzazione terrorista”. L’infame articolo 187A apparve in questo pacchetto legislativo. Introducendo un nuovo capo d’imputazione: “organizzazione terrorista”.

L’articolo187A definisce la natura e la portata delle chiamate organizzazioni criminali e terroriste e descrive anche il ruolo del terrorista individuale all’interno di un’organizzazione. In entrambi i casi, non é necessario che si commetta un delitto reale per determinare che una persona ha partecipato in un atto coordinato contro lo stato, e quindi può essere incarcerato per molti anni. L’articolo da al giudice la facoltà di interpretare le prove, proporzionate dalla polizia, anche se lo stesso deve considerarle opportune. Questo é già successo in molti arresti e incarceramenti di lungo termine, principalmente contro anarchici e antiautoritari.

Quando Nikos Romanos e altri anarchici hanno affrontato il giudizio, lo scorso anno, il pm ha enfatizzato ripetutamente: “Sono anarchici, quindi le loro azioni sono terroriste.” Questa frase riassume il messaggio che lo stato greco, vuole inviare.

Il caso di Nikos Romanos ce lo mostra chiaramente.Éé stato sentenziato a 15 anni e 10 mesi di prigione nel 2014 , dopo che la polizia l’arrestó e torturó brutalmente per avere espropriato una banca a Venvento, Kozani. Inoltre accusano lui ed altri cinque di partecipare a una presunta organizzazione terrorista, la Cospirazione delle Cellule di Fuoco; tutti gli accusati lo negano. Lo stato non ha mai dimostrato che facevano parte di questa rete e di conseguenza, non li condannono per accuse di cospirazione o terrorismo.

Considerando che l’ accusa per le prove é troppo alta affinché lo stato incarceri questi anarchici per partecipare in una lotta collettiva, i funzionari si sono inventati una nuova strategia, per il processo. A questo proposito la presenza dell’articolo 187A processa una idea. Questa strategia colpisce il cuore del movimento anarchico ingovernabile greco che si basa soprattutto su di un etica condivisa. Quando Nikos Romanos ha affrontato le accuse addizionali insieme ai suoi compagni nel 2018 , già non veniva accusato di realizzare atti di terrorismo collettivo; ma veniva accusato di essere un terrorista individuale sulla base delle sue idee. La conseguenza é stata che ha ricevuto una pena più severa per essersi dichiarato anarchico piuttosto che per rubare una banca .

Non é un caso che l’articolo 187A sia stato usato per la prima volta in questa maniera contro un anarchico che era anche amico di Alexis Grigoropoulos, assassinato dalla polizia nelle strade di Exarchia e non é nemmeno una coincidenza che le autorità abbiano usato l’articolo 187A contro Romanos dopo lo sciopero della fame che portó avanti in carcere nel 2014, il che provoco scontri massivi in Grecia e proteste di solidarietà in tutto il mondo. Le autorità greche sperano di schiacciare la corrente più militante del movimento anarchico e dare agli altri una falsa sensazione di sicurezza, come se quello che successe a Nikos Romanos fosse un caso isolato di un estremista che riceve un castigo estremo e che potrebbe coinvolgere la repressione in tutti i movimenti sociali in Grecia. In linea di massima il giudizio per terrorismo individuale e destinato a rompere qualsiasi forma di solidarietà facendo in modo che le persone abbiano paura di difendere qualcuno nemico dello stato e allo stesso tempo essere considerate terroristi individuali.

L’unico modo di contrattaccare questa strategia e creare una solidarietà abbondante al posto di quella scarsa che pretendono produrre. Non si tratta solo di Nikos Romanos e altri anarchici specifici arrestati. Si tratta del futuro della resistenza in se e non solo in Grecia.

Dobbiamo analizzare l articolo 187A in un contesto più ampio. Durante più di un secolo i Balcani hanno funzionato come un laboratorio stradale per sperimentare odio nazionalista, fomentare guerre civili e schiacciare i movimenti sociali. Non c’é dubbio che la Grecia abbia uno dei movimenti anarchici più prosperi e attivi in Europa; ed e per questo che altri paesi la osservano con attenzione per questa ragione. Allo stesso modo per cui la Germania esporta tecniche di controllo di massa e gas lacrimogeni al sud , quello che succede in Grecia, potrebbe essere esportato come un modello per distruggere i movimenti in altri luoghi.

Dopo l’auge e l’inevitabile tracollo di partiti politici di sinistra come Podemos, Syriza y Die Linke in Europa, e l’auge e l’egualmente inevitabile salita dei partiti politici e governi di destra ed estrema destra e apertamente pro-fascisti in Ungheria. Austria e Polonia e Italia. I politici di centro stanno tentando disperatamente forme per mantenersi vivi dove il potere glielo permette.

I partititi di centro estremo devono dimostrare di essere alternativa razionale ai movimenti di destra e sinistra.

In una situazione assurda in cui la neoliberale guerrafondaia, Angela Merkel, si è apparentemente trasformata nell’unica che difende i diritti dei migranti, è chiaro che coloro che sono al centro intendono distinguersi falsamente dalla destra attraverso un discorso di liberalità riformista, quello dei “Diritti umani”, mentre allo stesso tempo deportano i migranti nelle zone di guerra e li privano della dignità umana nelle prigioni di massima sicurezza e nei campi profughi in tutta Europa.

Ma quelli che sono al centro devono fare qualcosa di più che mostrare semplicemente di essere più razionali e ragionevoli dell’estrema destra. Essi devono anche dimostrare che i valori della vera solidarietà, il sostegno reciproco, l’uguaglianza, l’orizzontalità, anticapitalismo, anti-sessismo e l’auto-organizzazione non sono la risposta alla crescente ondata di politiche fasciste e le crisi ambientali ed economici della nostra epoca . Devono scoprire come indirizzare i capri espiatori all’interno dei movimenti sociali. Ecco perché stanno mettendo alla prova l’anarchismo, ma non solo gli anarchici. Per conservare il potere, devono impedire alle persone di sviluppare la capacità di immaginare altre forme di organizzazione sociale al di là del capitalismo e dello Stato. Introducendo e ampliando i metodi più severi di repressione, quelli nel centro ci spingono sempre più velocemente verso uno stato di centro estremo in cui la destra non ha bisogno di prendere il potere per attuare la sua agenda, perché le politiche del centro stesso creano di fatto fascisti sul terreno.

Devono scoprire come riferirsi ai capri espiatori dentro i movimenti sociali. E per questo che stanno facendo le prove con l’anarchismo, e non solo con gli anarchici. Per conservare il potere, devono evitare che le persone sviluppino la capacita di immaginarsi altre forme di organizzazione sociale che vadano più in la del capitalismo e dello stato. Introducendo ed espandendo i metodi più duri di repressione, quelli del centro ci spingono sempre più rapidamente verso uno stato di centro estremo, in cui dalla destra non ha bisogno di prendere il potere per migliorare la sua agenda perché le politiche del centro sono in se stesse fasciste nella pratica.

I giudizi in virtù del articolo 187A, l’introduzione di leggi sempre più restrittive e la crescente impunitá della polizia e dei militari in tutto il mondo costituiscono un attacco alle nostre comunità e la possibilità di una possibile collettivizzazione. Si tratta di un tentativo per dividerci, isolarci e abbatterci, in maniera tale che dovremmo accettare qualsiasi ingiustizia che lo stato ci imponga. La costruzione del terrorista individuale come nuovo obbiettivo per l’applicazione della legge solo sulla base ideologica, sta minacciando tutti quelli che si permettono di mettere in dubbio l’ordine stabilito.

In queste circostanze, praticamente qualsiasi persona può essere perseguita. L’unico modo di lottare contro tutto questo e rimanere uniti.

La seguente intervista con Nikos Romanos e apparsa originalmente in greco in Apatris, un periodo anarchico di strada in Grecia .

 

Trasferimenti dai carceri

28 Marzo 2019 Commenti chiusi

Fonte

Stamattina [22.03.2019] si è saputo che Paska, compagno anarchico attualmente imputato nel processo per la cosiddetta Operazione “Panico” a Firenze, è stato trasferito dal carcere di La Spezia a quello di Viterbo. Non si sa se si tratta di un trasferimento in previsione di un medio-lungo periodo, non si conosce esattamente il motivo del trasferimento e non si sa se è ancora sotto regime di 14-bis. Seguiranno aggiornamenti.

Per scrivere a Paska:

Pierloreto Fallanca
Casa Circondariale di Viterbo
Strada SS. Salvatore 14/B
01100 Viterbo

Mentre Giovanni e Ghespe, anch’essi imputati nel processo per l’operazione “Panico” attualmente in corso a Firenze, restano imprigionati nel carcere di Sollicciano a Firenze.

Ecco l’indirizzo:

Giovanni Ghezzi e Salvatore Vespertino
N.C.P. Sollicciano
via G. Minervini 2/R
50142 Firenze

Operazione “Scintilla” – Niccolò trasferito nel carcere di Cuneo
Niccolò Blasi, anarchico arrestato il 7.02.2019 nell’ambito dell’operazione repressiva “Scintilla” – che comportò lo sgombero dell’Asilo Occupato a Torino e l’arresto di sei persone (di cui due successivamente scarcerate a seguito del venire meno dell’accusa di “associazione sovversiva”) –, è stato nuovamente trasferito, questa volta dal carcere di Ivrea a quello di Cuneo.

Di seguito l’indirizzo:

Niccolò Blasi
Casa Circondariale di Cuneo
via Roncata 75
12100 Cuneo

Mentre gli altri arrestati il 7.02.2019 ancora detenuti si trovano sempre nelle carceri di Ferrara e Roma Rebibbia femminile.

Di seguito gli indirizzi:

Silvia Ruggeri
C. C. di Rebibbia femminile
via Bartolo Longo 92
00156 Roma

Antonio Rizzo e Giuseppe de Salvatore
C. C. di Ferrara
via Arginone 327
44122 Ferrara

Operazione “Renata” – Aggiornamento

I giudici del riesame hanno considerato insussistenti le accuse di terrorismo, quindi il 270bis e le aggravanti. Il reato ipotizzato ora è quello di 270 ossia associazione sovversiva. Ad ogni modo le compagne e i compagni rimangono per ora in carcere.
Tutti liberi, tutte libere!

Argentina: Aggiornamento sulla situazione della prigioniera anarchica Anahi Salcedo

28 Marzo 2019 Commenti chiusi

Anahi Salcedo si trova rinchiusa nel carcere di Ezeiza dal 10 gennaio, in custodia cautelare, accusata di attacco esplosivo contro la tomba del famigerato torturatore genocia, il commissario Ramón Falcón, capo della polizia federale argentina, avvenuto il 14 novembre 2018 – 109 anni dal omicidio di Falcon, eseguito dal compagno anarchico Simón Radowitzky.

Anahi ha riportato gravi lesioni alla mano e al viso, presumibilmente a seguito della detonazione anticipata di un ordigno artigianle sulla tomba. Nel momento del suo arresto Anahi aveva perso tre dita della mano e subìto gravi lesioni al resto del corpo, inclusa la frattura della clavicola sull’altro braccio.

È stata trasferita al reparto di terapia intensiva dell’Ospedale Fernández, dove è stata sottoposta a vari interventi chirurgici. In gennaio è stata trasferita nel carcere di Ezeiza, nonostante l’assenza perfino delle più basilari condizioni per continuare le terapie mediche e la riabilitazione.

Accusata di essere “terrorista”, Anahi è soggetta a dure condizioni carcerarie. Le è stato negato il trasferimento per motivi di salute, malgrado la richiesta medica, sta ricevendo un’alimentazione inadeguata e a scarsissime cure mediche. A causa delle sue lesioni Anahi non riesce neanche a lavarsi da sola. Soffre anche dolori lancinanti, ma le sono negati gli antidolorifici.

Gli avvocati di Anahi hanno presentato ricorso contro il suo trasferimento dall’ospedale al carcere, il quale è stato respinto dal tribunale del primo grado, ma un altro ricorso è in corso.

Vari gruppi in Argentina, inclusa l’Associazione degli avvocati, invitano i compagni ad intraprendere azioni di solidarietà con Anahi, e di fare pressione sulle autorità penitenziarie per trasferirla in adeguate strutture mediche. L’Associazione degli avvocati ha dichiarato sulla propria pagina Facebook che non ci dovrebbero essere limiti alla solidarietà con Anahi.

Solidarietà Anarchica Internazionale con Anahi Salcedo!
Innocente o Colpevole – Che nessun compagno rimanga solo nelle galere dello Stato!

 
 

EP Unabomber

26 Marzo 2019 Commenti chiusi

Dal Cile l’EP di Unabomber. Ringrazio per queste segnalazioni