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Un contributo sulla sentenza di appello per Scripta Manent

4 Dicembre 2020 Commenti chiusi

FONTE

Un contributo sulla sentenza di appello per Scripta Manent

In questo periodo distopico, fatto di pandemie, virus e mezzo mondo recluso a casa, la sentenza della Corte di Appello di Torino per il processo “Scripta Manent” è semplicemente un altro tassello che si va a incastrare in questo puzzle repressivo del nuovo ventennio. Una nuova società, di quelle che loro amano chiamare “2.0” in cui, attraverso un “Ministero della Verità” rivisitano, cambiano, costantemente e quotidianamente qualsiasi evento storico in modo che possa incontrare i gusti e confermare tesi e idee del “Grande Fratello”. Un “Ministero dell’Amore”, formato da virologi e infettivologi più presenti negli studi televisivi e nelle tipografie che negli ospedali, che sta azzerando i rapporti sociali e sentimentali attraverso il terrore inculcato quotidianamente su giornali e tv; gli stessi che stanno creando un nuovo linguaggio, o “neolingua”, dove viene timbrata di “terrorismo” ma anche di “negazionismo o complottismo” (giusto anche per irridere) qualsiasi forma di pensiero diversa, contraria e opposta. E ancora, una “psicopolizia” formata da infami alla finestra o muniti di telefonini per strada pronti a filmare ogni nostra azione quotidiana, e un nuovo reato psicologico, “psicoreato”, che tende a distruggere anche i rapporti familiari perché “se muore tuo nonno sappi che è colpa tua che sei andato a bere una birra con gli amici”.

Potrei continuare con quello che sembra un racconto (1984 di George Orwell) ma questo basta per far capire in quale contesto storico arriva una sentenza tipo “Scripta Manent”, e purtroppo ne arriveranno altre nei prossimi mesi.

Non starò qui a smontare le “prove granitiche” del PM perché semplicemente, e fortunatamente, non faccio il suo mestiere ma sicuramente penso che allo “smemorato di Torino” non frega assolutamente niente di aver ragione sul fatto che noi siamo o meno individui appartenenti alla Federazione Anarchica Informale. La cosa che interessa al PM è quella di ottenere in via definitiva una condanna di ergastolo alla Solidarietà e alla Complicità anarchica.

Ha ottenuto le condanne attraverso un processo che non doveva esistere per noi assolti in primo grado per un ritardo di richiesta di appello di tre giorni. Io controllato con un trojan nel computer per 6 anni e a lui non hanno controllato nemmeno la casella di posta elettronica per vedere se fosse presente, anche nel cestino, la PEC che ne avrebbe contestato il ritardo. Non sto facendo del vittimismo ma sto raccontando cosa è accaduto, soprattutto lo sto rinfacciando ad un miserabile che si vanta di aver combattuto la ‘ndrangheta per poi utilizzare gli stessi metodi di falsificazione di carte ed aver ottenuto un processo di appello nei nostri confronti grazie alle sue “amicizie e affinità” che nel gergo mafioso vengono definiti dagli stessi magistrati come “raccomandazioni”. Non a caso gli stessi giudici hanno di fatto evidenziato le vere intenzioni del PM, emettendo una condanna di 20 anni per Alfredo e 16 anni per Anna senza uno stralcio di prova per le azioni imputate ai due compagni. Le altre condanne, che vanno dai 2 anni e 6 mesi per il sottoscritto e Stefano Fosco in giù, dimostrano chiaramente l’obiettivo del miserabile di cui parlavo sopra: isolare i compagni detenuti condannando chi è sempre mostrato solidale e complice con loro, oltre ad essere l’ennesimo attacco alla controinformazione.

Sia chiaro che io non sono per niente stupito della mia condanna perché  dal primo giorno che ho deciso, nel 2012, di aprire il sito di RadioAzione e la radio ero ben conscio a cosa andavo incontro. I vari sabotaggi alla radio stessa tipo il taglio dei cavi telefonici erano squallidi messaggi e minacce ai quali ho sempre risposto col sorriso sulle labbra perché invece di farmi paura mi dimostravano quanto gli “rodesse il culo” per ciò che scrivevo e dicevo. Inoltre mettevo su in rete, nonostante esistesse già la radio da un po’ di mesi, il sito di RadioAzione all’indomani della “Operazione Ardire” in cui venivano arrestati i due compagni Stefano Fosco e Elisa Di Bernardo “rei” di fare tra l’altro controinformazione. Intanto oltre agli sbirri ed i magistrati all’epoca dovevamo tener conto a chi indicava me e altri compagni che facevano controinformazione in rete come coloro che si facevano il loro anarchismo comodamente dalla propria “cameretta”.

Mi sono sempre ritenuto quel cinese seduto sulla riva del fiume e ad aspettare che passassero i cadaveri dei propri “nemici”, e vi assicuro che ne ho visti e ne sto vedendo ancora tanti passare… Sono stato ben conscio di ciò che andavo a rischiare facendo certe dichiarazioni in fase di processo; l’ho fatto sempre scrivendo al singolare. Quindi la cosa peggiore è stata sentirsi dire che con le mie parole avevo messo nei guai, non i miei coimputati che li stavano passando per davvero e non per le mie dichiarazioni, ma altri individui nemmeno citati negli atti. Ma questa è un’altra storia… L’autoreferenzialità di alcuni anarchici che si sentono al centro del buco del culo del mondo ma in verità non ne hanno mai passata una… Sono andato avanti, e continuerò ad andare avanti… forse tornerò indietro per andare a recuperare qualcosa che mi servirà per andare avanti di nuovo con più forza e dando una risposta alla mia condanna e a quella degli altri compagni. Soprattutto cercando di far arrivare ancora con più voce tutta la mia SOLIDARIETÀ E COMPLICITÀ ai compagni detenuti per il nostro e altri processi.

Lo farò anche tornando a scrivere, in particolar modo, ad Anna e Alfredo a cui non avevo più scritto perché il “postino aveva dimenticato” il mio indirizzo di casa a parte per bollette e altre rotture di palle, e quindi per evitare che la nostra corrispondenza finisse sulla scrivania di un miserabile che se ne sarebbe servito per alimentare la mole di atti giudiziari. Non gli ho più scritto ma nei miei pensieri hanno camminato con me quotidianamente in questi anni e continueranno a camminare con me fino a quando non lo potranno fare da individui liberi. Una miserabile condanna non mi allontanerà mai da loro perché lo ripeterò fino alla nausea che sono e rimangono miei compagni, fratello e sorella ai quali sarò sempre Solidale e Complice!

Quindi a te Sparagna dico “Nun te fruscià!” (dal napoletano “non farti illusioni”).

Per l’insurrezione, per l’anarchia!

Gioacchino Somma

Condanne Scripta Manent + Testo

26 Aprile 2019 Commenti chiusi

Fonte

Condannati i compagni anarchici:

Alfredo Cospito ad anni 20

Anna Beniamino ad anni 17

Nicola Gai ad anni 9

Alessandro Mercogliano e Marco Bisesti ad anni 5.

Assolti gli altri imputati. 

Segue testo di Gioacchino Somma

Era tutto pronto fin dal mattino: giornalisti e dirette tv sulla tv nazionale…

Non si è fatto mancare nulla il miserabile magistrato di Torino, Roberto Sparagna, per mettere pressione su una banda di altrettanti miserabili (o giuria popolare capitanata dal giudice Alessandra Salvadori).

Un povero demente in cerca di visibilità che dopo aver traslocato dalla procura antimafia a quella per terrorismo, è riuscito ad arrivare dove per decine di anni altri miserabili dei suoi colleghi hanno fallito: associazione sovversiva con finalità di terrorismo.

Già me lo vedo tra qualche giorno seduto sulle poltrone di casa Vespa a “Porta a Porta”, in compagnia di qualche criminologa fallita a raccontare cosa sia l’anarchismo e come si divide in gruppi, gruppetti, buoni e cattivi e le sue gesta eroiche contro la F.A.I.-F.R.I.

Vorrei ricordare al miserabile sostituto procuratore che nonostante le pene elevate che hai ottenuto contro i nostri compagni, fratelli e sorelle Alfredo, Nicola, Anna, Marco e Alessandro, hai vinto una piccola battaglia… la guerra contro lo Stato ed i miserabili come te sarà lunga.

Sono cosciente che queste poche righe andranno ad aggiungersi ad un’altra quantità di merda che vomiterai sui prossimi atti giudiziari in corte d’appello, ma non è mio problema…

Non pensare mai che mi togli il sonno con le tue minacce perché già c’hanno provato i tuoi colleghi inquisitori in passato, e se oggi tu parli di me vuol dire che resto sempre in piedi e non arretro di mezzo millimetro. Inoltre continuerò a fare quello che so fare di meglio: prendere il tuo bel piano di merda e ribaltartelo contro.

Alfredo, Nicola, Anna, Marco e Alessandro non li vedrete mai seppelliti nei vostri lager!
Loro sono con noi ogni giorno, ora, minuti e istanti, e non mancheremo mai di fargli sentire il nostro calore, la nostra solidarietà e la nostra complicità fino a quando non li avremo di nuovo tra noi.

Questo sarà per loro e per tantissimi altri compagni anarchici detenuti in ogni lager del mondo.
Questo sarà fino a quando delle vostre istituzioni e delle vostre carceri non rimarranno che le ceneri.

Per sempre nemico vostro!
Per l’insurrezione, per l’Anarchia.

25/04/19
Somma Gioacchino

Richieste condanne per op. Scripta Manent

16 Marzo 2019 Commenti chiusi

Le richieste di condanna fatte dal P.M. Roberto Maria Sparagna della procura di Torino, per gli imputati del processo Scripta Manent sono:

Alfredo Cospito: 30 anni

Anna Beniamino: 29 anni

Gioacchino Somma: 7 anni e 6 mesi

Valentina Speziale, Marco Bisesti, Pasquale Valitutti, Omar Nioi, Erika Preden, Alessandro Mercogliano, Daniele, Stefano, Claudia, Sergio: 6 anni e 6 mesi

Alessandro A. , Francesca G.: 8 anni

Nicola Gai: 10 anni

Danilo Cremonese: 10 anni

Patrizia Marino: 7 anni e 3 mesi

Carlo Tesseri: 8 anni e 3 mesi

Gabriel Pombo Da Silva, Stefano Fosco, Elisa Di Bernardo: Anni 7

Per nessuno le attenuanti generiche.
Nessuna recidiva contestata.

Dichiarazione finale al tribunale di Torino del compagno anarchico Jack

16 Marzo 2019 Commenti chiusi
Oggi più che mai, dopo due anni dall’inizio di questo processo che mi vede imputato insieme agli altri miei compagni, fratelli e sorelle anarchici e dopo aver lasciato parlare e raccontare con una non sorprendente fantasia malata il qui presente pubblico  ministero, riaffermo con più forza di prima il mio essere anarchico, individualista e per l’insurrezione.
L’aver letto migliaia di pagine di atti giudiziari, scritte a più mani dai vari inquisitori napoletani e torinesi, ha fatto crescere in me, 
ancor più di prima, la convinzione che ogni tanto è meglio passare un guaio giudiziario che pensarla come voi. Mi tengo stretto le mie idee che a voi non piacciono perché mirano alla distruzione di tutto ciò che ha a che fare con il vostro miserabile mondo. Fosse stato per me non sarei mai nato, ma altri hanno deciso per me e allora a questo mondo non mi resta che starci a modo mio.
Non farò mai parte del gregge a cui voi assegnate il tragitto per il pascolo…Io sono diverso, preferisco eludere i sentieri e camminare con i lupi.
 
Colpevole o innocente?
No, grazie. Lascio a voi questo lurido giochetto.
Sono anarchico e quindi sarò sempre vostro nemico!
Io sto con i miei fratelli e le mie sorelle che tutt’ora tenete rinchiusi nei vostri lager di Stato.
Sono solidale e complice con Alfredo, Nicola, Alessandro, Danilo, Marco, Anna, Valentina e tutti i compagni anarchici detenuti anche per altre inchieste in tutto il mondo… dal Sud America alla Grecia!
Non sarà la minaccia della lama di una condanna che mi pende sulla testa a farmi allontanare da loro. Mi ha fatto male non potergli scrivere in questi due anni, ma avevo deciso di non regalare più perle ai porci…e sia chiaro che i porci non sono i miei fratelli e le mie sorelle prigioniere ma quelli che mi hanno pedinato per sei anni; quelli che hanno ordinato di posizionarmi una microspia in camera da letto e quelli che ascoltavano ogni cosa avvenisse nella mia camera da letto. Fortunatamente avevo tappato gli occhi al vostro caro e fottutissimo “Agente Elena” che tutt’oggi vegeta nel mio computer. Spero di avervi regalato solo materiale per farvi fare “seghe mentali” e non per altro…
 
Lo ritengo un complimento l’essere definito “terrorista” da parte di uno Stato che, attraverso il suo braccio armato, uccide nelle sue questure, nelle sue caserme e nelle sue carceri; che da sempre è la facciata istituzionale della Mafia, della Camorra, della  ‘Ndrangheta e della  Sacra Corona Unita, nonché autore di stragi di piazza, sui treni, sugli aerei ed ultimamente affonda barconi carichi di persone che scappano dai loro territori natii a causa delle guerre che l’occidente ha portato nei loro paesi.
Ebbene si, voglio sovvertire tutto questo!

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