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Dichiarazione finale al tribunale di Torino del compagno anarchico Jack

16 Marzo 2019 Commenti chiusi
Oggi più che mai, dopo due anni dall’inizio di questo processo che mi vede imputato insieme agli altri miei compagni, fratelli e sorelle anarchici e dopo aver lasciato parlare e raccontare con una non sorprendente fantasia malata il qui presente pubblico  ministero, riaffermo con più forza di prima il mio essere anarchico, individualista e per l’insurrezione.
L’aver letto migliaia di pagine di atti giudiziari, scritte a più mani dai vari inquisitori napoletani e torinesi, ha fatto crescere in me, 
ancor più di prima, la convinzione che ogni tanto è meglio passare un guaio giudiziario che pensarla come voi. Mi tengo stretto le mie idee che a voi non piacciono perché mirano alla distruzione di tutto ciò che ha a che fare con il vostro miserabile mondo. Fosse stato per me non sarei mai nato, ma altri hanno deciso per me e allora a questo mondo non mi resta che starci a modo mio.
Non farò mai parte del gregge a cui voi assegnate il tragitto per il pascolo…Io sono diverso, preferisco eludere i sentieri e camminare con i lupi.
 
Colpevole o innocente?
No, grazie. Lascio a voi questo lurido giochetto.
Sono anarchico e quindi sarò sempre vostro nemico!
Io sto con i miei fratelli e le mie sorelle che tutt’ora tenete rinchiusi nei vostri lager di Stato.
Sono solidale e complice con Alfredo, Nicola, Alessandro, Danilo, Marco, Anna, Valentina e tutti i compagni anarchici detenuti anche per altre inchieste in tutto il mondo… dal Sud America alla Grecia!
Non sarà la minaccia della lama di una condanna che mi pende sulla testa a farmi allontanare da loro. Mi ha fatto male non potergli scrivere in questi due anni, ma avevo deciso di non regalare più perle ai porci…e sia chiaro che i porci non sono i miei fratelli e le mie sorelle prigioniere ma quelli che mi hanno pedinato per sei anni; quelli che hanno ordinato di posizionarmi una microspia in camera da letto e quelli che ascoltavano ogni cosa avvenisse nella mia camera da letto. Fortunatamente avevo tappato gli occhi al vostro caro e fottutissimo “Agente Elena” che tutt’oggi vegeta nel mio computer. Spero di avervi regalato solo materiale per farvi fare “seghe mentali” e non per altro…
 
Lo ritengo un complimento l’essere definito “terrorista” da parte di uno Stato che, attraverso il suo braccio armato, uccide nelle sue questure, nelle sue caserme e nelle sue carceri; che da sempre è la facciata istituzionale della Mafia, della Camorra, della  ‘Ndrangheta e della  Sacra Corona Unita, nonché autore di stragi di piazza, sui treni, sugli aerei ed ultimamente affonda barconi carichi di persone che scappano dai loro territori natii a causa delle guerre che l’occidente ha portato nei loro paesi.
Ebbene si, voglio sovvertire tutto questo!

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Torino – testo letto dai solidali al processo Scripta Manent

20 Febbraio 2019 Commenti chiusi

Ricevo e diffondo con piacere questo aggiornamento. Mi compare un ghigno maligno pensando che le compagnx presenti all’udienza abbiano fatto interrompere la pagliacciata dello Sparagna.

 “Perché daje e ridaje poi la gente s’incazza, sfotti e sfruculea dopo un pó unx si strazia, rinforza la corazza, accarezza la rivolta e non è mica pazza se torna indietro la giocata”

Lunedì 11 febbraio nell’aula bunker del carcere di Torino un nutrito gruppo di compagni e compagne ha espresso la sua solidarietà agli anarchici/e sotto processo in seguito all’Operazione “Scripta manent”. Il PM Roberto Sparagna, è stato impossibilitato a prendere parola per formulare la sua requisitoria. Dopo diversi slogan e la lettura del seguente testo, la Corte ha interrotto l’udienza. L’aula è stata sgomberata dall’intervento delle squadre antisommossa. Nel corso della protesta è stata espressa solidarietà a tutti gli anarchici arrestati sotto processo in questo periodo, in seguito all’operazione “Scripta Manent”, operazione “Panico” e “Scintilla”, e contro lo sgombero dell’Asilo Occupato a Torino. TUTTI LIBERI!! EVVIVA L’ANARCHIA !!

Testo:

Qui si stanno mettendo sotto accusa 20 anni di storia dell’Anarchismo.
Non siamo imputati, ma questa è la nostra Storia ed il nostro percorso rivoluzionario.
E proprio a questo percorso appartengono le pratiche oggi sotto processo.
Siamo tutti coinvolti e i boia dello stato non possono definire né comprendere le nostre idee e le nostre vite.
Solidarietà ai prigionieri anarchici e rivoluzionari!
Non un passo indietro, Sempre A Testa Alta.
“Fermamente e senza compromessi verso il nostro obiettivo”.
Per l’Anarchia”!

Arresti e Feriti nel corteo del 9 febbraio

11 Febbraio 2019 Commenti chiusi

Dopo lo sgombero dell’Asilo Occupato di Torino del 7 gennaio, riprendo un aggiornamento di Radio BlackOut, per fare il punto sulle ennesime conseguenze di questa ondata repressiva. Invito chi volesse restare informato sugli sviluppi, a seguire la pagina della storica radio libera torinese, visto che i/le compagnx hanno notizie “di prima mano”.

Dei 10 fermi e 4 feriti, di cui uno in codice rosso, al corteo di ieri, sono stati confermati 8 arresti, tutti portati alle Vallette, che attualmente sono con l’avvocato.

Nessuno dei feriti segnalati ieri risulta grave, nessun codice rosso.

I due fermati in corso Palermo del 7 febbraio sono stati rilasciati oggi.

Rimane ancora in stato di fermo il ragazzo fermato per le contestazioni universitarie in via Rossini.

Rimanete collegati su Radio Blackout per ulteriori aggiornamenti.

Solidarietà a tutti gli arrestati! Tutt* liber*

La lista degli arrestati

Per l’operazione Scintilla:
Rizzo Antonio – Salvato Lorenzo – Ruggeri Silvia – Volpacchio Giada – Blasi Niccolò – De Salvatore Giuseppe.
Arrestato giovedì dopo le dimostrazioni di solidarietà: Francesco Ricco.
Per il corteo di ieri: Antonello Italiano – Irene Livolsi – Giulia Gatta – Giulia Travain – Fulvio Erasmo – Caterina Sessa – Martina Sacchetti – Carlo Mauro .
Per il corteo di ieri, dopo essere stato all’ospedale, è in arresto anche Andrea Giuliano.
Per ora si trovano tutti nel carcere torinese, C.C. Lorusso e Cutugno via Maria Adelaide Aglietta, 35, 10149 Torino TO.
Tutti riportano contusioni inferte dalla polizia durante il fermo.

Gabriele Baima, in carcere da giovedì per la manifestazione davanti a Palazzo nuovo, è stato rilasciato con un divieto di dimora a Torino.
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Gli arrestati sono tanti, alcuni con accuse gravi che li costringeranno alla detenzione per lungo tempo. Chiediamo a tutti i solidali un benefit per sostenerli al conto intestato a Giulia Merlini e Pisano Marco IBAN IT61Y0347501605CC0011856712 ABI 03475 CAB 01605 BIC INGBITD1

 

Sgomberato l’Asilo di Torino

10 Febbraio 2019 Commenti chiusi

Non sono riuscito a seguire gli aggiornamenti delle ultime ora ma pubblico questo comunicato arrivato dal Trentino, che sottoscrivo appieno, per accennare ai fatti di Torino della mattina del 7 febbraio.

Fonte

Compagni nostri

È Martedì 7 febbraio, sono le 4.40 e non si vedono ancora le prime luci dell’alba. In via Alessandria, a Torino, dove da 24 anni è occupato l’Asilo, irrompono decine di agenti in borghese. Pochi minuti e la strada si riempie di camionette, volanti, carabinieri in antisommossa, finanzieri. I mitra puntati fanno capire da subito le intenzioni: oltre lo sgombero dell’Asilo è in corso l’ennesima operazione repressiva. Sette ordinanze di custodia cautelare in carcere con l’accusa di Associazione sovversiva (Articolo 270 bis), mentre le indagini coinvolgono una trentina di compagni.

Non sorprende, con i tempi che corrono, che la manovra sia rivolta a chi da anni ha lottato contro le prigioni per i senza documenti (prima CIE, ora CPR) e i rimpatri dello Stato, denunciando le complicità di chi collabora con quell’inferno senza fine che viene definito “accoglienza”. Richiesti più volte dalla sindaca pentastellata Appendino, lo sgombero e l’inchiesta vengono seguiti con cura direttamente dal Ministro dell’Interno, che al commento “I teppisti arrestati a Torino: dalle parole ai fatti”, lascia intendere che questa non è un’operazione qualunque.

Per noi non può essere più chiaro. Mentre le guerre di governi ed imprese di bandiera per il saccheggio dell’Africa stanno continuando a devastare interi paesi, provocando la fuga di centinaia di migliaia di persone, i morti nel Mediterraneo ormai non si contano più, così come quelli sulle frontiere d’Europa. Chi arriva viene rinchiuso, espulso, ucciso. Intanto la propaganda e la pratica del razzismo si fanno sempre più esplicite: il Ministro dell’Interno applaude agli omicidi della polizia, e ad essere colpito è chi si è sempre battuto, chi non ha mai smesso di sognare la libertà, chi comprende che tra giusto e legale non vi è alcuna coincidenza. Prosegui la lettura…