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Archivio per Aprile 2019

Condanne Scripta Manent + Testo

26 Aprile 2019 Commenti chiusi

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Condannati i compagni anarchici:

Alfredo Cospito ad anni 20

Anna Beniamino ad anni 17

Nicola Gai ad anni 9

Alessandro Mercogliano e Marco Bisesti ad anni 5.

Assolti gli altri imputati. 

Segue testo di Gioacchino Somma

Era tutto pronto fin dal mattino: giornalisti e dirette tv sulla tv nazionale…

Non si è fatto mancare nulla il miserabile magistrato di Torino, Roberto Sparagna, per mettere pressione su una banda di altrettanti miserabili (o giuria popolare capitanata dal giudice Alessandra Salvadori).

Un povero demente in cerca di visibilità che dopo aver traslocato dalla procura antimafia a quella per terrorismo, è riuscito ad arrivare dove per decine di anni altri miserabili dei suoi colleghi hanno fallito: associazione sovversiva con finalità di terrorismo.

Già me lo vedo tra qualche giorno seduto sulle poltrone di casa Vespa a “Porta a Porta”, in compagnia di qualche criminologa fallita a raccontare cosa sia l’anarchismo e come si divide in gruppi, gruppetti, buoni e cattivi e le sue gesta eroiche contro la F.A.I.-F.R.I.

Vorrei ricordare al miserabile sostituto procuratore che nonostante le pene elevate che hai ottenuto contro i nostri compagni, fratelli e sorelle Alfredo, Nicola, Anna, Marco e Alessandro, hai vinto una piccola battaglia… la guerra contro lo Stato ed i miserabili come te sarà lunga.

Sono cosciente che queste poche righe andranno ad aggiungersi ad un’altra quantità di merda che vomiterai sui prossimi atti giudiziari in corte d’appello, ma non è mio problema…

Non pensare mai che mi togli il sonno con le tue minacce perché già c’hanno provato i tuoi colleghi inquisitori in passato, e se oggi tu parli di me vuol dire che resto sempre in piedi e non arretro di mezzo millimetro. Inoltre continuerò a fare quello che so fare di meglio: prendere il tuo bel piano di merda e ribaltartelo contro.

Alfredo, Nicola, Anna, Marco e Alessandro non li vedrete mai seppelliti nei vostri lager!
Loro sono con noi ogni giorno, ora, minuti e istanti, e non mancheremo mai di fargli sentire il nostro calore, la nostra solidarietà e la nostra complicità fino a quando non li avremo di nuovo tra noi.

Questo sarà per loro e per tantissimi altri compagni anarchici detenuti in ogni lager del mondo.
Questo sarà fino a quando delle vostre istituzioni e delle vostre carceri non rimarranno che le ceneri.

Per sempre nemico vostro!
Per l’insurrezione, per l’Anarchia.

25/04/19
Somma Gioacchino

Pensieri brevi notturni

22 Aprile 2019 Commenti chiusi



La maggior parte di chi cura blog di controinformazione anarchica lo fa non per visibilità ne per piacere ma per cercare di riempire quel vuoto che divide le piccole comunità spesso distanti che tuttavia resistono lontane e spesso isolate, anche all’interno delle stesse regioni, città e province.

Tantx siamo antitecnologicx ma si fa lo sforzo e si combatte la contraddizione interna di utilizzare questi stessi mezzi per quello che ci possono servire, mentre preferiremmo vedere tutto in fiamme e vivere al buio, che ci è più consono.

L’ondata repressiva contro gli anarchici non si è mai esaurita sin dai suoi albori: noi siamo i matti, gli inafferrabili sognatori, i distruttori dell’esistente e delle strutture che lo rendono possibile, quando ci si riesce.

Decostruiamo pensieri e sistemi di pensiero marci e corrotti; immaginiamo un mondo nuovo lontano anni luce (o nel passato o nel futuro) da quello che viviamo nel presente che fa proprio schifo.

Ci giudicano per un’idea, per il solo fatto di pensare diversamente: come nella Santa Inquisizione si giustificano cacce alle streghe quando ci sono esseri malvagi che regolano ed ereggono questo putrido mondo.

Ma noi non ci stiamo e non basteranno misure cautelari alcune a fermarci. Forse non vinceremo ma qui nessuno pretende di farlo imponendo un pensiero sull’altro.

Ma guai a chi ci tocca perché la nostra scintilla rimarrà sempre accesa e pronta a farsi miccia.

Massima solidarietà a tuttx i e le colpite nelle mille operazioni repressive,

solo disgusto per chi pretende di comandare e comandarci.

Lampi nella notte

21 Aprile 2019 Commenti chiusi

Vi propongo il testo di una canzone non ancora registrata, ma la condivido con ghigno complice prendendo atto delle diverse azioni in Italia e non solo.

da Round Robin

da Anarhjija.info

Lampi di genio illuminan la notte,un fragore, un boato, restan vetrine rotte

speranze frantumate rinchiuse nel cassetto, il tempo va veloce, troppa fretta, non aspetto

La luna ci protegge, la nebbia cara amica: mentre la notte tace c’è qualcuno che si attiva

accende le sue idee, accende la sua miccia, c’e chi è preso bene e c’è chi invece raccapriccia

A me interessa poco, non abbocco alla polemica: giusto o sbagliato credo sia un concetto che non merita

di essere affrontato, lascio fare allo Stato che pe’ smontà le lotte, c’ha già pronto il suo apparato

Scelgo l’anonimato, propaganda per l’azione quando la lingua è stanca, c’ho già qua la soluzione

attacco mirato dritto al cuore dello Stato, distruggi ogni tentacolo, suvvia forza bruciamolo

LAMPI NELLA NOTTE ILLUMINANO IL GHIGNO DI CHI NO, NON SE NE FOTTE,

DI CHI HA PRESO TROPPE BOTTE

CONTRO I MULINI A VENTO INCONTRATI NELLE LOTTE

SIAMO TUTTI VISIONARI COME DON CHISCIOTTE

E non è disfattismo o qualche forma di classismo,nemmeno avanguardismo, se vuoi chiamalo cinismo

covato e cresciuto in seno alla frustrazione dell’ennessima marcia, leggi pure processione

Solo grida, striscioni, scontri fuffa, petizioni, a volte sembran feste certe manifestazioni

non capisco l’obbiettivo, cosa cazzo se vo’ fa’: qualche ora per le strade e dopo ci si vede al bar

Non aspetto i loro tempi, i loro appuntamenti, odio agende politiche che dettano gli eventi

ma valgono i progetti che hai STRETTI tra i tuoi denti, la lama è gia affilata, nemici state attenti

Non si tratta di vittoria e menchemeno di conquista per capì come va qui non serve mica un analista

e a meno di non essere in down autolesionista evito il colpo che viene, dopo attacco e hasta la vista

LAMPI NELLA NOTTE ILLUMINANO IL GHIGNO DI CHI NO, NON SE NE FOTTE,

DI CHI HA PRESO TROPPE BOTTE

CONTRO I MULINI A VENTO INCONTRATI NELLE LOTTE

SIAMO TUTTI VISIONARI COME DON CHISCIOTTE

entrevista a La IRA

20 Aprile 2019 Commenti chiusi

Intervista al gruppo femminista madrilena La Ira

Processo del Brennero, videoconferenza e altre cose

20 Aprile 2019 Commenti chiusi

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Oggi si è tenuta al Bolzano l’udienza filtro per la manifestazione del 2016 al Brennero.

Partiamo da una fotografia. Di fronte al tribunale c’è un gigantesco monumento fascista al quale la Provincia di Bolzano – soprattutto su pressione degli autonomisti sudtirolesi – ha fatto giustapporre una frase di Hannah Arendt: “Nessuno ha il diritto di obbedire”. Sotto la scritta, c’erano blindati della Celere e dei carabinieri e un tank dell’esercito (nonostante a Bolzano non ci sia “strade sicure”, i militari stazionavano nella piazza da un mese appositamente per il processo). E poi parcheggi rimossi, furgoni e auto di polizia e carabinieri ovunque a chiudere la zona del tribunale.

Gli imputati in carcere non erano presenti al processo perché gli è stata imposta la videoconferenza, su disposizione del DAP e su richiesta del presidente del tribunale. In una decina di imputati a piede libero (o ai domiciliari) siamo entrati in aula. Indossando in diversi delle magliette con scritto “No videoconferenza” abbiamo interrotto l’udienza in solidarietà con i compagni arrestati urlando “terrorista è lo Stato”. Al giudice che diceva: “La videoconferenza è prevista dalla normativa”, un compagno ha riposto: “Anche i campi di concentramento nazisti erano previsti dalla normativa. Voi continuate a obbedire, alla faccia della frase di Hannah Arendt qui di fronte. I terroristi siete voi”.

Qualche imputato in carcere ha rifiutato la videoconferenza. Altri l’hanno usata per esporre dei cartelli e denunciare questa misura di ulteriore isolamento. Agnese ne ha approfittato per dire che la sezione dell’Aquila in cui sono rinchiuse è una tomba e per far sapere che stanno subendo il blocco totale della posta.

L’impronta del 41 bis – all’Aquila e a Tolmezzo – si estende al resto del carcere. Un carcere di guerra.

Dobbiamo fare una battaglia anche contro tutto ciò.

Apprendiamo dai giornali che il pomeriggio stesso dell’udienza un treno è stato bloccato a Trento da un gruppo di “incappucciati”: striscione in solidarietà con gli arrestati e gli imputati del Brennero e e catene sui binari. Causati 90 minuti di ritardi ferroviari.

Di seguito il volantino distribuito da imputati e altri compagni fuori dal tribunale. Prosegui la lettura…

Repubblica Ceca: Cos’è l’operazione Fenix II?

19 Aprile 2019 Commenti chiusi

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Le prime accuse sono arrivate nell’aprile 2015: cominciava così la prima parte dell’operazione Fenix. Nel marzo 2018, la Corte suprema di Praga ha lasciato cadere tutte la accuse contro tutte le persone coinvolte in questo caso. Nel frattempo, è cominciata la seconda parte di Fenix. Questo testo spiega di cosa si tratta.

Dalla prima alla seconda parte

Quando la polizia ha lanciato l’operazione Fenix, alcuni media hanno annunciato che la SRB (Rete di Cellule Rivoluzionarie) era stata dispersa. Ciononostante, i sabotaggi e gli attacchi incendiari sono continuati, il loro numero è aumentato. È presto diventato ovvio che sarebbe stato difficile associare gli accusati a queste azioni, così la polizia ha incominciato ad “investigare”.

Si sono concentrati sugli interrogatori, sulle analisi del materiale sequestrato durante le perquisizioni ed anche sulle filature dei compas. Fra questi vi era pure l’anarchico Lukáš Borl, che ha deciso di entrare in clandestinità alla fine dell’estate, a causa delle vessazioni da parte della polizia ai suoi danni ed ai danni dei suoi cari. Nell’inverno 2016, la polizia ha spiccato un mandato di cattura contro Lukáš, descritto come armato e pericoloso. A partire da quel momento, possiamo parlare dell’inizio dell’operazione Fenix II.

Il 4 ottobre, Lukáš è stato arrestato a Most dal poliziotto Zdeněk Prošek. Questi gli ha letto i capi d’imputazione, di cui Lukáš era stato accusato molti mesi prima, in sua assenza. Lukáš ha scoperto solo in quel momento di cosa si trattava.

Lukáš era stato accusato della “creazione, sostegno e propaganda di un movimento tendente alla soppressione dei diritti e delle libertà pubbliche”. Secondo la polizia, era all’origine della Rete di Cellule Rivoluzionarie (SRB), aveva partecipato ad alcune sue azioni, scritto alcuni dei comunicati della SRB e li aveva pubblicati tutti sul sito internet Asociaice Alerta. Gli inquirenti sostengono inoltre che sarebbe responsabile di quattro distruzioni di proprietà privata. In due casi si tratta di incendi di macchine della polizia. In un caso si tratta si un attacco incendiario contro l’entrata di un negozio. L’ultimo è una scritta su un muro della prigione Ruzyně, a Praga. Per finire, la polizia sostiene che ha ricattato il proprietario del ristorante Řízkárna, conosciuto per non pagare i suoi dipendenti. Più tardi, hanno a Asociaice Alerta aggiunto l’accusa di falsificazione di documenti. In particolare di una carta d’identità polacca, che Lukáš aveva con sé al momento dell’arresto.

Lukáš ha passato più di sei mesi in detenzione preventiva a Litoměřice. Diverse settimane dopo che era uscito di galera, il 9 giugno 2017, la polizia ha messo sotto accusa altre quattro persone: ecco il caso Fenix II.

Vi sono coinvolti anche Martin Ignačák e Petr Sova, accusati – poi assolti – nel caso Fenix I. Gli altri imputati sono l’anarchico Lukáš Novák e l’ecologista Tomáš Zelený. Sono tutti accusati di una serie di sedici capi d’imputazione.

Si tratta di nuovo dell’articolo a proposito della creazione, sostegno e propaganda di un movimento tendente alla soppressione dei diritti e delle libertà pubbliche. Questa volta la polizia non dice che i cinque fanno parte della SRB, ma tre di loro sono accusati di aver sostenuto e fatto della propaganda per la SRB online. Secondo la polizia, Petr Sova ne ha pubblicato dei comunicati su Facebook e sul sito di Voice of anarchopacifism. Tomáš Zelený li avrebbe pubblicati sul sito Green Action e Lukáš Novák sul sito di Anarchocommunist alternative. Martin Ignačák e Lukáš Novák avrebbero pure loro fatto della propaganda per un movimento tendente alla soppressione dei diritti e delle libertà pubbliche, diffondendo delle pubblicazioni con testi sull’anarchismo insurrezionale, sulla Federazione Anarchica Informale (FAI), sulla Cospirazione delle Cellule di Fuoco e delle traduzioni di testi di Alfredo Bonanno.

Cosa può succedere

Le cinque persone coinvolte nel caso Fenix II sono accusate di delitti le cui pene vanno dai 3 ai 10 anni di prigione. Lukáš Borl ha qualche accusa in più, per altri delitti. Non ci facciamo illusioni e sappiamo che il sistema giuridico può essere cieco, crudele ed iniquo. Ma anche se la polizia minaccia della gente di lunghe condanne, non hanno molto in mano per realizzare tali minacce. Sembra più probabile che Fenix II finisca in una pagliacciata, come la prima parte. Con un po’ di fortuna e di capacità da parte nostra, anche questa volta gli inquirenti si copriranno di ridicolo. Non serve a nulla scrivere a proposito delle loro speculazioni e del modo per smascherarle. Aspettiamo il processo, che sarà sicuramente un altro teatrino.

Guardando la mole degli atti e la lunghezza dell’inchiesta, sembrerebbe che si tratti di qualcosa di davvero grosso. Ma a volte le cose non sono come sembrano. Gli atti sono pieni di sciocchezze e gli inquirenti non hanno fatto nulla per mesi. Le procedure preparatorie erano già finite nell’estate 2018 e nel dicembre 2018 la Procura ha deposto le accuse al tribunale di Most. Il processo si terrà l’8, il 10 ed il 12 aprile 2019. Per quanto ne sappiamo, vi è un certo imbarazzo all’interno di polizia e Procura. Si tratta probabilmente della ragione per cui hanno scelto la tecnica dell’usura. Sanno che con quello che hanno in mano è difficile mandare qualcuno in galera. Ecco perché mantengono le persone sotto processo nel dubbio, sotto stress ed in tensione. La pressione non si fa sentire solo dagli accusati. Vi è un messaggio che vuole scoraggiare tutti quelli che resistono al sistema politico presente. Un avvertimento che dice: “Tieni la testa china, altrimenti ti troverai di fronte agli stessi inconvenienti”.

(tradotto da guerresociale)

Agorafobia – Me cago en el control. ft porkonero

19 Aprile 2019 Commenti chiusi

Collaborazione a Citta del Messico tra la rapper Agorafobia e Porkonero

 

Davide Delogu trasferito dal carcere di Augusta a quello di Rossano Calabro

19 Aprile 2019 Commenti chiusi

Il compagno anarchico sardo Davide Delogu è stato trasferito dal carcere di Augusta (provincia di Siracusa, in Sicilia) a quello di Rossano Calabro (provincia di Cosenza, in Calabria). L’indirizzo cui poter spedire lettere, telegrammi, libri, ecc., è il seguente:

Davide Delogu
c/o Casa di Reclusione di Rossano Calabro
Strada Statale 106 Jonica n. 32
87067 Corigliano-Rossano (Cosenza)

Dal giorno 11.03.2019 e nel corso del mese di marzo il compagno era in sciopero della fame perché la nuova direttrice del carcere di Augusta (Angela Lantieri) appena arrivata aveva da subito revocato il permesso di colloquio che Davide fa con una compagna sarda (unico colloquio che attualmente ha possibilità di fare). Inoltre aveva accompagnato lo sciopero con mancati rientri in cella varibili tra i 30 e i 60 minuti e battiture quotidiane in cella.

Solidarietà con l’anarchico Davide Delogu!

Claver Gold – Il meglio di me feat. Rancore

19 Aprile 2019 Commenti chiusi

Il meglio di me è il secondo estratto dal nuovo album di Claver Gold – Requiem

C.U.B.A.CABBAL : MEGABLOCK (Prod.D-Back)

3 Aprile 2019 Commenti chiusi

Parla da solo questo genio del male

Batallones Femeninos en Cero Decibeles – Así era ella

3 Aprile 2019 Commenti chiusi

Apparse in un programma televisivo indipendente eccovi la Batallones Femininos