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Posts Tagged ‘indirizzi carcere’

Aggiornamenti su Natascia dal carcere di S. Maria Capua Vetere

1 Maggio 2021 Commenti chiusi

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Lo scorso 13 marzo Natascia è stata trasferita dalla sezione AS3 del carcere di Piacenza a quella del carcere di Santa Maria Capua Vetere. L’avvocato è stato avvertito dal carcere di arrivo. Dopo una decina di giorni di isolamento per quarantena, è stata trasferita in sezione in una cella che le stesse guardie chiamano “cubicolo”: una cella singola dove invece sono rinchiuse due persone, che con l’arrivo di Natascia sono diventate tre. A quanto pare, nel carcere di Santa Maria Capua Vetere il sovraffollamento è cronico.

Nonostante Natascia sia stata inserita in sezione, con lei non valgono le stesse regole che valgono con le altre detenute in AS3.
Non appena arrivata le hanno requisito i cd e il lettore e, nonostante le sue proteste, la situazione ad oggi è rimasta invariata.
La quantità di libri (una borsa) che Nat aveva con sé al suo arrivo nel carcere di S. Maria Capua Vetere pare che abbia messo in crisi le guardie al punto che si sono sentite in dovere di porre un tetto a quelli che può tenere in cella: all’inizio 2, quando Nat ha protestato che persino al 41 bis i libri concessi sono 4, l’hanno alzato, appunto, a 4. Prosegui la lettura…

Vaggelis Stathopoulos e Polycarpos Georgiadis iniziano uno sciopero della fame in solidarietà con Dimitris Koufondinas (Grecia, 18.01.2021)

21 Gennaio 2021 Commenti chiusi

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Da lunedì 18 gennaio iniziamo uno sciopero della fame di cinque giorni in segno di solidarietà con il prigioniero politico Dimitris Koufondinas.

La solidarietà vincerà.

SODDISFACIMENTO IMMEDIATO DELLE RICHIESTE DI DIMITRIS KOUFONDINAS.

I prigionieri politici,
Vaggelis Stathopoulos
Polycarpos Georgiadis
Carcere di Larissa

Gli indirizzi degli anarchici V. Stathopoulos e P. Georgiadis:

Vaggelis Stathopoulos [Βαγγέλης Σταθόπουλος]
Polycarpos Georgiadis
[Πολύκαρπος Γεωργιάδης]
Dikastiki Fylaki Larissas [Κατάστημα κράτησης Λάρισας]
T. K. 41334 Larissa [Λάρισα] — Greece

Nota: A seguito dell’approvazione di una legge che impedisce ai rivoluzionari imprigionati (e condannati con le leggi antiterrorismo) l’accesso alle carceri rurali, Dimitris Koufondinas è stato trasferito dal carcere rurale di Kassavetia (a Volos) verso il carcere di massima sicurezza di Domokos, al posto che in quello ateniese di Korydallos, che era la destinazione indicata dai documenti del ministero. Come scritto da Dimitris: «[…] Dato che insistono su una legge progettata appositamente per me, devono applicarla, e riportarmi nel seminterrato di Korydallos, nell’ala speciale costruita dal ministro della repressione Michalis Chrysochoidis, per seppellire la 17 Novembre, e dove ho trascorso 16 dei miei 18 anni di carcere». Dal 16 gennaio anche gli anarchici Nikos Maziotis e Giannis Dimitrakis, già imprigionati a Domokos, stanno intraprendendo uno sciopero della fame solidale.

Dichiarazione di Nikos Maziotis e Giannis Dimitrakis sull’inizio dello sciopero della fame in solidarietà con Dimitris Koufondinas (Grecia, 16.01.2021)

21 Gennaio 2021 Commenti chiusi

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Da oggi, sabato 16 gennaio 2021, inizieremo uno sciopero della fame in segno di solidarietà con il compagno Dimitris Koufondinas fino a quando la sua richiesta di essere trasferito nel carcere di Korydallos non sarà soddisfatta.

Denunciamo il suo violento trasferimento all’ospedale per ordine del pubblico ministero, nonostante abbia dichiarato di non volere alcun trattamento medico.

Dal carcere di Domokos,
Nikos Maziotis, membro di Lotta Rivoluzionaria
Giannis Dimitrakis

[Testo in greco pubblicato in mpalothia.net].

Gli indirizzi dei compagni:

Nikos Maziotis [Νίκος Μαζιώτης]
Dikastiki Filaki Domokou, A. Pteryga
T. K. 35010 Domokos, Fthiotidas — Greece

Giannis Dimitrakis [Γιάννης Δημητράκης]
Sofronistiko Katastima Domokou
T. K. 35010 Domokos, Fthiotidas — Greece

Nota:

Dall’8 gennaio 2021 Dimitris Koufondinas, recluso nel carcere di Domokos, ha iniziato uno sciopero della fame in risposta all’accanimento repressivo dello Stato greco nei suoi confronti e contro i rivoluzionari imprigionati. Nel mese di dicembre è stata approvata dal parlamento greco una legge che, oltre ad aumentare il tempo minimo necessario da trascorrere in carcere prima di ottenere dei permessi di uscita, ha imposto delle limitazioni al trasferimento nelle carceri rurali (strutture in cui i detenuti di lungo corso godono di un regime meno restrittivo e in cui un giorno scontato ne vale tre), vietando l’accesso a questa tipologia di detenzione a coloro che sono stati condannati per reati con finalità terroristiche. Il giorno successivo all’approvazione della legge Dimitris Koufondinas è stato trasferito dal carcere rurale di Kassavetia (a Volos) a quello di massima sicurezza di Domokos, dove si trovavano già imprigionati gli anarchici Nikos Maziotis e Giannis Dimitrakis. Come scritto da Dimitris, la legge e i trasferimenti sono parte di una «vendetta su chi rifiuta di firmare una dichiarazione di pentimento. Vendetta sui reclusi della 17 Novembre, che vedono peggiorate le proprie condizioni di detenzione, vendetta su un anziano e una persona con invalidità, che vengono spudoratamente consegnati alla pandemia. Vendetta su tutti i prigionieri che, per soddisfare l’elettorato di estrema destra [del governo Mitsotakis], durante la pandemia vengono accatastati come immondizia umana in miserabili prigioni, impossibilitati ad avere un contatto con le famiglie». Con lo sciopero della fame da lui iniziato esige l’immediato trasferimento al carcere di Korydallos, ad Atene. A seguito dell’aggravamento delle condizioni di salute è stato trasferito in una struttura ospedaliera, dove si trova sorvegliato. Il 19 gennaio nella capitale ellenica si terrà una manifestazione solidale con Dimitris e i compagni in sciopero della fame.

Dimitris Koufondinas è stato arrestato nel 2002 a seguito dello smantellamento dell’organizzazione marxista-leninista “17 Novembre”. Durante i processi che sono seguiti ha rivendicato la propria partecipazione all’organizzazione.

FUMO. Storie di rivolta ai tempi del corona

17 Gennaio 2021 Commenti chiusi

Già dall’inizio di marzo, quando le serrande calarono su tutto il paese e gli ospedali si riempirono di contagiati, è stato evidente come certe categorie di persone fossero sacrificabili sull’altare della patria. Tra loro, i detenuti delle carceri italiane.

In questo VIDEO potete trovare un ritratto impressionistico dei fatti che, a inizio marzo 2020, sconvolsero i penitenziari di tutto il paese. Ma sopratutto le TESTIMONIANZE dirette dei pestaggi e delle ritorsioni che ne sono seguite. Parole che ci ricordano quanto sia fondamentale continuare a lottare per la libertà.

Anna trasferita a Messina

14 Gennaio 2021 Commenti chiusi

Il 13 gennaio Anna è stata trasferita nuovamente a Messina.

Il suo indirizzo è:

Anna Beniamino
C. C. di Messina “Gazzi”
via Consolare Valeria 2
98124 Messina

Modena – Se le mura sono alte la solidarietà le supera

9 Gennaio 2021 Commenti chiusi

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A fine novembre 5 persone detenute nel carcere di Ascoli hanno scritto un esposto alla Procura di Ancona. In questo atto, con grande coraggio, hanno riportato quanto realmente accaduto a marzo nel carcere di Modena e di Ascoli in seguito alle rivolte, in relazione ai pestaggi, agli spari e a alla morte di Salvatore Piscitelli.
Il 10 dicembre sono stati trasferiti nel carcere di Modena. La scelta stessa di questo trasferimento è subito apparsa una forte intimidazione agli occhi di chi, sin da marzo, non aveva creduto alla narrazione delle “morti per overdose”, fossero essi/e parenti o solidali, seppur tra loro sconosciuti/e.
Le condizioni di detenzione in cui hanno tenuto i 5 ragazzi a Modena sono state altrettanto intimidatorie: in isolamento (sanitario), con divieto di incontro tra loro, in celle lisce con vetri rotti, senza possibilità di fare spesa e di ottenere accredito dei versamenti in tempi utili per poter fare la spesa, senza i loro vestiti e con coperte consegnate bagnate qualora richieste.
Immediatamente, all’esterno, si è attivata un’eterogenea rete di solidarietà, costituita da parenti e solidali, che si è mossa su più fronti: sostegno legale, saluti sotto le mura del carcere, lettere, mail di pressione alla direzione del carcere, sollecitazioni ai garanti regionale e nazionale.
Varie testate giornalistiche, a distanza di 9 mesi dal massacro avvenuto nel carcere modenese, hanno riportato i fatti, o si sono trovate costrette a farlo, data la forza della voce dei 5 detenuti e la determinazione di parenti e solidali in loro sostegno. La verità è scomoda da dire e da sostenere, infatti non in tutti i casi è stata riportata per quello che è o è stata detta parzialmente. In un caso, invece, un giornalista è stato licenziato per l’articolo scritto.
Molti giornali e media ufficiali, a marzo, avevano riportato senza se e senza ma la voce dei carcerieri: i 14 morti durante le rivolte di marzo, 9 dei quali deceduti a Modena o in trasferimento dal carcere di quella città, erano morti per overdose a loro dire. Ma dei pestaggi e degli spari nessuno aveva parlato. Prosegui la lettura…

Lettera di Beppe sullo sciopero per il trasferimento e le cure

9 Gennaio 2021 Commenti chiusi

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Lettera di Beppe sullo sciopero per il trasferimento e le cure (03.12.2020)

Pavia, 03/12/20, Casa Circondariale

Carissimi compagni e compagne,

vi scrivo per informarvi che dal 02/12/20 ho iniziato uno sciopero (l’ennesimo dopo svariati scioperi della fame nell’arco di questo anno in questo carcere!) dell’aria e delle salette (le uniche quattro ore che si hanno a disposizione per uscire dalle celle in 20 ore).

Con questo sciopero chiedo le cure trattamentali per le mie patologie ampiamente documentate da circa un anno dal mio legale Fabio Sommovigo! Non sono bastate le segnalazioni-denunce presentate dal mio avvocato!

A oggi vengo completamente ignorato, questo vuol dire condannarmi a morte visto che le patologie di cui sono affetto, se non curate, possono solo aggravarsi!

A tutto ciò si aggiunge l’isolamento in celle a tempo indeterminato visto che sono rinchiuso in una sezione “protetti” e non posso condividere la cella con tali detenuti perché io sono di “alta sicurezza” avendo l’art. 280 con tutte le aggravanti!

Un isolamento nell’isolamento, nel totale abbandono. Ad aumentare la tortura fisica e psicologica si aggiunge l’enorme difficoltà di interagire con la stragrande maggioranza di detenuti (stupratori, pedofili, ex sbirri tra cui Montella, il capo branco della caserma di Piacenza, papponi, femminicidi…).

Chiedo da tempo un trasferimento ma come le cure mi viene negato!

La mia permanenza forzata qui è un pericolo serio per la mia integrità psico-fisica. Non escluso a breve l’inizio di uno sciopero della fame consapevole dei rischi che comporta per la mia salute già compromessa.

Vi chiedo di divulgare questa mia lettera il più possibile a nome di ogni detenuto lasciato morire nelle galere di Stato.

A pugno chiuso.

Beppe Bruna

[Testo pubblicato in italiano nel sito www.sicilialibertaria.it].

Nota:

Beppe è stato arrestato il 21 maggio 2019 per l’operazione «Prometeo», eseguita dai carabinieri del ROS (Raggruppamento Operativo Speciale). Con la stessa operazione sono stati arrestati anche Natascia e un altro anarchico, successivamente scarcerato a dicembre dello stesso anno.

Il 17 dicembre 2019 è arrivata a Beppe un’altra custodia cautelare, sempre eseguita dal ROS. È accusato di aver posizionato un ordigno incendiario contro un postamat presso un ufficio postale (Genova, 8 giugno 2016). In quel periodo le poste sono state attaccate ripetutamente a causa della collaborazione nell’espulsione e deportazione dei migranti attraverso la compagnia aerea Mistral Air (all’epoca controllata da Poste italiane).

Qui di seguito gli indirizzi di Beppe e Natascia:

Giuseppe Bruna
C. C. di Pavia
via Vigentina 85
27100 Pavia

Natascia Savio
C. C. di Piacenza “San Lazzaro”
strada delle Novate 65
29122 Piacenza

Aggiornamenti sull’operazione “Prometeo”

12 Luglio 2019 Commenti chiusi

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Apprendiamo in data 8 luglio 2019 che l’anarchico Giuseppe Bruna è stato trasferito dal carcere di Alessandria a quello di Rossano Calabro. Il compagno è stato arrestato il 21 maggio assieme a Natascia e Robert per l’operazione repressiva “Prometeo”. Ricordiamo che recentemente anche Robert è stato trasferito (da Terni a Bancali, in Sardegna), mentre Natascia resta prigioniera all’Aquila. Quindi gli indirizzi divengono i seguenti:

Giuseppe Bruna
C. R. di Rossano Calabro
Contrada Ciminata, snc
87064 Corigliano-Rossano (CS)

Natascia Savio
C. C. de L’Aquila
via Amiternina, n. 3
Località Costarelle di Preturo
67100 L’Aquila

Robert Firozpoor
C. C. di Sassari – Bancali
strada provinciale 56, n. 4
Località Bancali
07100 Sassari

Aggiornamenti sugli anarchici arrestati per l’operazione “Prometeo” (25/06/2019)

27 Giugno 2019 Commenti chiusi

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Dopo gli arresti del 21 maggio 2019 per l’operazione repressiva “Prometeo”, Robert e Beppe sono stati rinchiusi nel carcere di Opera a Milano fino al 21 giugno, mentre Natascia è stata rinchiusa in Francia [sulla sua carcerazione in Francia leggere a questo link: https://roundrobin.info/2019/06/operazione-prometeo-due-parole-in-piu-sullarresto-di-natascia-a-bordeaux/].

Nel carcere di massima sicurezza di Opera Robert e Beppe hanno passato un intero mese in isolamento nella sezione 41bis, non essendoci una sezione AS2 [“Alta Sorveglianza 2”], con solo un’ora al giorno di “socialità” potendosi vedere tra loro, e il resto della giornata col blindo chiuso. Questo regime “illegale” è stato segnalato a giudice, PM e garante dei detenuti, tanto più che non era stato richiesto l’isolamento dal giudice, ma nulla è cambiato per un mese.

Sabato 25 maggio un caloroso saluto di solidarietà sotto il carcere è stato sentito e accolto di cuore.

Sono stati autorizzati i colloqui a chi per ora ne ha fatto richiesta; lettere e libri sono stati ricevuti e mandati anche se a rilento, hanno ricevuto denaro e pacchi con vestiti e cibo con qualche aggiunta arbitraria di divieto di passaggio di alcune cose da parte delle guardie (a quanto pare del riso bianco cucinato e dei libri con foto di paesaggi montani sono risultati incomprensibilmente incriminati). In particolare, Beppe ha ricevuto diversi maltrattamenti dalle guardie, tra cui insulti omofobi, mancato accesso alle docce per 3 giorni, non gli è stato portato il vitto per almeno due volte e dopo il colloquio è stato fatto rimanere da solo per almeno due ore in una stanzetta prima di essere riportato in cella.

Intorno al 13 giugno Natascia è stata estradata in Italia, nel carcere di Rebibbia. Le compagne hanno mandato soldi e pacchi di prima necessità; aveva una compagna di cella, e dopo aver protestato era riuscita ad ottenere di avere almeno il blindo aperto. Successivamente è stato fatto il primo interrogatorio, ha potuto svolgere i colloqui con l’avvocato da lei scelto dopo l’infausto episodio dell’avvocato d’ufficio in Francia, ha chiesto notizie dei/le compagni/e rinchiusi/e in sciopero della fame, una rassegna stampa sull’operazione Prometeo e dei libri. Alcuni giorni dopo anche Natascia ha aderito allo sciopero della fame [iniziato da Anna e Silvia il 29 maggio nel carcere dell’Aquila]. Intorno al 21 giugno è stata trasferita all’Aquila.

Il 19 giugno c’è stato il riesame per Robert e Beppe e due giorni dopo, venerdì 21, hanno avuto un colloquio con l’avvocata. Già dal giorno dopo si è avuto notizia del trasferimento di Beppe ad Alessandria, e lunedì la conferma del trasferimento di Robert a Terni. Il 24 giugno è arrivata la risposta ufficiale del riesame che conferma le misure cautelari in carcere.

Hanno ancora tutti/e e tre la censura della posta per quanto riguarda i “contenuti politici”.

Ribadiamo la nostra solidarietà, e invitiamo tutti/e i/le complici e solidali a continuare ad esprimerla, anche inviando telegrammi, lettere, libri, che aiutano a tenere alto lo spirito dei/le nostri/e prigionieri/e.

Libertà per Robert, Natascia e Beppe!
Non un passo indietro, nessun rimorso.

I nuovi indirizzi a cui scrivere sono:

Natascia Savio
C. C. de L’Aquila
via Amiternina 3
Località Costarelle di Preturo
67100 L’Aquila

Robert Firozpoor
C. C. di Terni
via delle Campore 32
05100 Terni

Giuseppe Bruna
C. C. di Alessandria “San Michele”
strada statale per Casale 50/A
15121 Alessandria

Anarchici arrestati in provincia di Brescia il 22 maggio 2019

17 Giugno 2019 Commenti chiusi

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Il 22 maggio 2019 è stato arrestato il compagno anarchico Juan, latitante e ricercato da circa due anni per alcune condanne definitive. Sono state perquisite due abitazioni in provincia di Brescia e due abitazioni di genitori di un compagno e una compagna nell’hinterland bresciano. E’ stato arrestato anche un altro compagno (Manu), inizialmente fermato ed il cui arresto è stato poi convalidato (anch’esso è stato portato nel carcere di Brescia), accusato di “favoreggiamento personale” (art. 378 c. p.), con l’aggravante di “favoreggiamento alla sottrazione dell’esecuzione della pena” (in riferimento alla latitanza di Juan). Nei giorni seguenti sono avvenute altre perquisizioni presso le stesse abitazioni già perquisite. Inoltre Juan è accusato di un attacco esplosivo contro una sede della Lega Nord (agosto 2018, Treviso), con le accuse di “strage” e “attentato con finalità di terrorismo”. Per queste accuse avrebbe ricevuto una notifica di custodia cautelare in carcere. Ad inizio giugno sono stati trasferiti nelle carceri di Terni e Monza (Juan si trova in una sezione AS2).

INDIRIZZI PER SCRIVERE AI COMPAGNI

Juan Antonio Sorroche Fernandez
C. C. di Terni
strada delle Campore 32
05100 Terni

Manuel Oxoli
C. C. di Monza
via S. Quirico 6
20900 Monza (Mb)

Trasferimenti dai carceri

28 Marzo 2019 Commenti chiusi

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Stamattina [22.03.2019] si è saputo che Paska, compagno anarchico attualmente imputato nel processo per la cosiddetta Operazione “Panico” a Firenze, è stato trasferito dal carcere di La Spezia a quello di Viterbo. Non si sa se si tratta di un trasferimento in previsione di un medio-lungo periodo, non si conosce esattamente il motivo del trasferimento e non si sa se è ancora sotto regime di 14-bis. Seguiranno aggiornamenti.

Per scrivere a Paska:

Pierloreto Fallanca
Casa Circondariale di Viterbo
Strada SS. Salvatore 14/B
01100 Viterbo

Mentre Giovanni e Ghespe, anch’essi imputati nel processo per l’operazione “Panico” attualmente in corso a Firenze, restano imprigionati nel carcere di Sollicciano a Firenze.

Ecco l’indirizzo:

Giovanni Ghezzi e Salvatore Vespertino
N.C.P. Sollicciano
via G. Minervini 2/R
50142 Firenze

Operazione “Scintilla” – Niccolò trasferito nel carcere di Cuneo
Niccolò Blasi, anarchico arrestato il 7.02.2019 nell’ambito dell’operazione repressiva “Scintilla” – che comportò lo sgombero dell’Asilo Occupato a Torino e l’arresto di sei persone (di cui due successivamente scarcerate a seguito del venire meno dell’accusa di “associazione sovversiva”) –, è stato nuovamente trasferito, questa volta dal carcere di Ivrea a quello di Cuneo.

Di seguito l’indirizzo:

Niccolò Blasi
Casa Circondariale di Cuneo
via Roncata 75
12100 Cuneo

Mentre gli altri arrestati il 7.02.2019 ancora detenuti si trovano sempre nelle carceri di Ferrara e Roma Rebibbia femminile.

Di seguito gli indirizzi:

Silvia Ruggeri
C. C. di Rebibbia femminile
via Bartolo Longo 92
00156 Roma

Antonio Rizzo e Giuseppe de Salvatore
C. C. di Ferrara
via Arginone 327
44122 Ferrara

Operazione “Renata” – Aggiornamento

I giudici del riesame hanno considerato insussistenti le accuse di terrorismo, quindi il 270bis e le aggravanti. Il reato ipotizzato ora è quello di 270 ossia associazione sovversiva. Ad ogni modo le compagne e i compagni rimangono per ora in carcere.
Tutti liberi, tutte libere!

Spagna: Lisa trasferita in Catalonia (13/03/2019)

19 Marzo 2019 Commenti chiusi
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Lo scorso mercoledì sera, 13 marzo, abbiamo ricevuto una chiamata delle compagna che ci ha informato di essere stata trasferita in Catalonia, concretamente a Brians 1.

Il suo regime penitenziario rimane lo stesso al quale era sottoposta al Soto del Real, secondo grado, senza controllo e senza limite sulla corrispondenza, e senza l’isolamento.

Continuiamo ad incoraggiarla scrivendole ed esprimerle la solidarietà:
Lisa Dorfer
C.P Brians I
Carretera de Martorell a Capellades, Km 23
08.635, Sant Esteve Sesrovires
España

Trasferimenti e dispersione carcerararia

16 Marzo 2019 Commenti chiusi

Dopo gli arresti di febbraio in Trentino, alcuni compagni sono stati trasferiti.

Indirizzi Aggiornati:

Agnese Trentin
CC Di Rebibbia Femminile
Via Bartolo Longo, 92
00156 Roma

Roberto Bottamedi, Luca Dolce, Giulio Berdusco,
Via Paluzza, 77
33028 Tolmezzo

Nicola Briganti, Andrea Parolari,
C.C di Ferrara
Via Arginone, 327
44122 Ferrara

Arresti e perquisizioni dopo un’operazione repressiva in Trentino (aggiornato al 19 febbraio)

25 Febbraio 2019 Commenti chiusi

Ribubblico

Durante la notte e la mattina di martedì 19 febbraio 2019, in varie località del Trentino sono stati arrestati sette anarchici: Agnese, Giulio, Nico, Poza, Rupert, Sasha, Stecco. Ad una persona sono stati imposti gli arresti domiciliari, mentre tuttx le altrx sono statx imprigionatx in varie carceri. Le accuse principali sono “associazione sovversiva con finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico” (articolo 270bis del codice penale) e di “attentato con finalità di terrorismo” (articolo 280 del codice penale), in riferimento ad alcune azioni dirette avvenute in Trentino nel corso degli ultimi anni. Altri reati di cui sono accusati sono: “interruzione di pubblico servizio”, “danneggiamento”, “sabotaggio di apparecchi telematici”, “incendio” e “trasporto di materiale esplodente”. Contestualmente sono avvenute 50 perquisizioni, con circa 150 poliziotti e carabinieri mobilitati nell’operazione repressiva (cui è stato dato il nome di “operazione Renata”, a quanto pare un nome tratto dal nomignolo dato ad una automobile utilizzata da alcunx compagnx). Le indagini sono state condotte da Digos (polizia di Stato) e ROS (carabinieri). Nella stessa giornata degli arresti è avvenuta una conferenza stampa, a Roma, a cura dell’antiterrorismo. E’ chiaro il tentativo di colpire la presenza anarchica in Trentino, incasellando e descrivendo i rapporti tra compagni anarchici entro una fantomatica “associazione sovversiva” (con leader, gregari, cassiere, responsabili, “covi”, ecc.), un’accusa volta a cercare di distribuire il maggior numero di anni di carcere possibile.

E’ probabile che prossimamente i compagni verranno trasferiti in altre carceri (quindi cambieranno gli indirizzi). Qui di seguito gli ultimi indirizzi aggiornati.

Solidarietà rivoluzionaria con gli anarchici prigionieri!

Indirizzi per scrivere ai ed alle compagnx

Giulio:
Giulio Berdusco
Casa Circondariale di Udine
Via Paluzza 77
33028 Tolmezzo (UD)

Rupert:
Roberto Bottamedi
Casa Circondariale di Brescia Canton Mombello
Via Spalto S. Marco 20
25100 Brescia (BS)

Nico:
Nicola Briganti
Casa Circondariale di Verona Montorio
Via S. Michele 15
37131 Verona (VR)

Stecco:
Luca Dolce
Casa Circondariale di Udine
Via Paluzza 77
33028 Tolmezzo (UD)

Poza:
Andrea Parolari
Casa Circondariale di Vicenza
Via Basilio Dalla Scola 150
36100 Vicenza (VI)

Agnese:
Agnese Trentin
Casa di Reclusione Verziano
Via Flero 157
25125 Brescia (BS)

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