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Archivio per la categoria ‘Interviste’

Intervista ai NoFang

15 Marzo 2021 Commenti chiusi

Come, quando e perché è nato il progetto No Fang?

No Fang nasce nel 2012 con l’intento di costruire un progetto musicale radicato nei

valori fondanti della cultura Hip-Hop ma con pronta evoluzione nelle varie sonorità

della black music e non solo: dal sound in levare della reggae music al funky, dai

bassi massicci della dubstep o della glitch-hop alle chitarre battenti della tarantella.

No Fang (no fango) è un concetto dialettale inteso in senso metaforico per esprimere

dissenso verso ogni mistificazione della realtà. Il fango ad esempio è l’informazione distorta

ed usata strumentalmente per intorpidire le menti deboli! E’ fango ciò che sporca e inonda il

panorama musicale dando priorità ai guadagni invece che alle emozioni che la musica

dovrebbe trasmettere. Il fango genera crisi, disuguaglianze, razzismo e mafie. No Fang è un

grido di rivolta, una negazione, un rifiuto di una visione omologata e superficiale delle cose.

Raccontateci dei dischi, le tematiche che affrontate e se esistono modi di scaricarli?

Riguardo le tematiche cerchiamo di spaziare il più possibile cercando ispirazione in ogni

direzione che possa stimolarci.

Il nostro album d’esordio è “NO FANG Hip Hop Culture”, pubblicato nel 2013. Ci è

sembrato naturale aggiungere Hip Hop Culture accanto al nostro nome per ribadire la

nostra vicinanza al culto. Potremmo definirlo un album manifesto in cui dichiariamo i

nostri intendi richiamandoci ai valori della doppia H. Prosegui la lettura…

Audio dal Messico

19 Maggio 2019 Commenti chiusi

Mi segnalano questo link per ascoltare degli audio che aggiornano sulla situazione attuale in Messico

Le compagne e i compagni del collettivo Nodo Solidale ci aggiornano e offrono un’analisi sulla situazione in Messico dopo i primi 4 mesi dalle elezioni di Manuel Lopez Obrador, del partito Morena parte dello schieramento della sinistra messicana, che ha tradito ogni aspettativa di un Messico pacifico.

Si assiste invece a una guerra per la conquista dei territori scatenata violentemente dai gruppi dei Narcos e mercenari che agiscono con funzioni paramilitari contro le resistenze, seminano il terrore soprattutto nelle campagne e, sgomberando i territori, permettono i grandi progetti estrattivisti.

Intervista in italiano ai Lirika Podrida

13 Maggio 2019 Commenti chiusi

Sono riuscito a tradurre l’intervista pubblicata qualche giorno fa ai Lirika di Citta’ del Messico.

1. Come, quando e perché è nato il progetto Lirika Podrida?

Il progetto di Lirika Podrida è nato all’inizio del 2009, si potrebbe dire per caso. Prima di formare il gruppo, alcuni membri non si conoscevano nemmeno, anche se frequentavamo gli stessi spazi. Ognuno di noi aveva già voglia di fare rap. xRencorx aveva già registrato una canzone con Canser37 e MC Faros, fatto che ci ha influenzato.

Altri sono stati influenzati anche dal rap che è stato fatto in altri posti, e in particolare il rap di Folie a trois. Nella scena del rap combattivo anche il rap cubano, cileno e statunitense sono stati di grande influenza al momento di scrivere la nostra musica e fare rap. Toxcatl ha fatto da unificatore perché ci ha riuniti tutti e abbiamo finito per provare per la prima volta.
Da sempre abbiamo cercato di sviluppare il progetto del gruppo in maniera orizzontale, verso l’interno e verso l’esterno, sempre con il supporto di compagnx affinx, ai quali dobbiamo molto se i Lirika Podrida hanno continuato a suonare ed esistere tutto questo tempo. Prosegui la lettura…

Intervista ai Lirika Podrida di Citta’ del Messico

5 Maggio 2019 Commenti chiusi

Finalmente arriva del materiale interessante direttamente dalla capitale messicana, i compxs di Lirika Podrida rispondono ad un intervista in cui si raccontano. Il testo e’ in spagnolo ma conto di tradurlo con i miei tempi. Per chi si vuole addentrare nel mondo ispanoFonico loro sono dei grandi che ho conosciuto personalmente e con cui abbiamo condiviso tante belle esperienze.

Qui la loro vecchia pagina sul TUBBO

Di seguito l’intervista: Prosegui la lettura…

entrevista a La IRA

20 Aprile 2019 Commenti chiusi

Intervista al gruppo femminista madrilena La Ira

Intervista al prigioniero anarchico Nikos Romanos.

31 Marzo 2019 Commenti chiusi

COME TI STA CREANDO DANNI LA NUOVA INTERPRETAZIONE DELLA LEGGE TERRORISTA?

Nikos Romanos: Questa condanna ha un effetto significativo fra di noi , il che significa che alcuni di noi , passeranno 2 o 3 anni in piu in prigione. Tenendo conto che gia ne abbiamo passati cinque, questa condanna deve connsiderarsi come un tentativo di creare uno stato permanente basato sulla legge “antiterrorista” (187A). Nell’applicazione questa legge ha il proposito di generare lo spettro di nemici interni.

Con sentenze disumanizzanti, le nuove interpretazioni repressive e le applicazione arbitrarie della legge 187A e la criminalizzazione dell identita politica anarchista, costituiscono una rete di repressione penale che avvolge metodicamente il movimento anarchista e i suoi militanti incarcerati.

Questa specifica convinzione non si deve intendere come un attacco contro gli individui. Ma dobbiamo riconoscerlo come la continuazione della politica nazionale antiterrorista greca, che ha come obbiettivo decapitare il movimento anarchico in tutto il suo insieme.

Lo stato sta approfittando della frammentazione e la mancanza di un’analisi radicale che caratterizzi tanto il movimento come la societá in generale per intensificare i suoi attacchi.

LA CONDANNA PER TERRORISMO INDIVIDUALE E LA PRIMA DI QUESTO TIPO IN GRECIA . LA LEGGE 187A DELIBERATAMENTE CONTRO IL TERRORISMO LASCIA MOLTO SPAZIO AFFINCHE OGNI GIUDICE FACCIA LA SUA PROPRIA INTERPRETAZIONE, IL CHE ESPANDE UN ARSENALE CHE LO STATO HA A SUA DISPOSIZIONE PER POTER REPRIMERE . COME DOVREMMO RISPONEDER A QUESTO TIPO DI LEGGI, E LE ALTRE SENTENZE COME LA TUA E COSA POSSIAMO ASPETTARCI DAL FUTURO ?

Nikos Romanos: Quello che più sostenta lo stato e la natura politica della legge 187A é che legalizza tutte le interpretazioni possibili dell’articolo. Essenzialmente, stiamo parlando di una legge che aumenta praticamente il dogma della guerra contro il terrorismo degli Stati Uniti. Questa legge riempie il cammino di una caccia alle streghe rivolta a tutti i nemici interni e a tutti quelli che sono visti come una minaccia per lo stato e tutti gli interessi capitalisti.

Riguardo la nostra risposta a questi processi, credo che per per prima cosa dobbiamo renderci conto che necessitiamo di un movimento sovversivo organizzato. Un movimento che sia capace di destabilizzare e abbattere lo stato e i piani dei padroni capitalisti e dei loro burattini politici nelle nostra regioni.

Per essere più precisi dobbiamo cominciare un processo di autocritica che analizzi i nostri errori, le nostre mancanze, e le nostre debolezze organizzative. Queste autocritica non deve allontanarci ne tanto meno dar spazio al pessimismo o la disperazione. Il nostro obbiettivo deve essere acutizzare la lotta sovversiva in tutte le forme che può prendere, per trasformarla in una pericolo costante per qualsiasi governante. Parte di questo processo è ricostruire la nostra memoria storica, che possa servire d’appoggio per le strategie di lotte che decidiamo usare. Dovremmo ricominciare a parlare sulle differenti forme di violenza rivoluzionaria. La pratiche dell’illegalismo rivoluzionario e la necessità di diffonderle nel movimento per superare la “politica” (nel senso rozzo e civile della parola, che hanno infettato i nostri circoli). Questa conversazione sarà vuota e senza effetto se non sarà connessa con le iniziative politiche dei compagnx, per riempire i vuoti politici nelle nostre pratiche e migliorare le nostre prospettive sulla base delle nostre conclusioni. La migliore risposta agli attacchi giudiziari contro il movimento é assicurarsi che coloro che le promuovono paghino un alto costo politici a riguardo. Questo dovrebbe portarsi avanti verso tutta la piramide delle autorità: tuttx dagli investigatori politici della repressione fino agli individui che le fomentano, dovrebbero pagare la responsabilità della repressione del movimento.

Questa risposta è parte del contesto storico più ampio del nostro tempo. La nostra è una proposta politica. In risposta alle guerre internazionali, proponiamo nulla di meno che una guerra di liberazione nelle metropoli capitaliste, una guerra di tuttx contro tutto ciò che promuove il capitalismo.

COME COLPISCE QUESTA NUOVA INTERPRETAZIONE DELLA LEGGE AX COMPAGNX CHE STANNO NELLA LOTTA MA FUORI DAL CARCERE E CHE STANNO PENSANDO IN UN’AZIONE MILITANTE?

Nikos Romanos: Questa decisione crea un precedente negativo che aumenterà lo spettro della repressione criminale contro gli anarchicx che passano all’azione e provano la disgrazia di essere catturaratx e convertitx in prigionierx dello stato greco. Essenzialmente quello che d’accordo con questa interpretazione della legge é che si criminalizza l’identita politica anarchica. Nelle parole del nostro pm d’appello “che altro potrebbero essere questi atti, oltre che terroristi, giacché sono anarchici?”. Con la nuova interpretazione del terrorismo individuale non é più necessario che i meccanismi giudiziari intentino associare l’accusato con l’azione di un’organizzazione rivoluzionaria, come succedeva in passato. L’identitá politica di unx e prendere una posizione intransigente in tribunale saranno sufficienti perché una persona sia condannata come “terrorista individuale”. Chiunque decide combattere secondo i principi dell’anarchia potrà essere condannata come terrorista facilmente come come vorranno. Più in la delle stesse leggi stabilite dalla legittimatá civica.

Chiaramente questo non deve portare alla disperazione. Al contrario, é una ragione in più per intensificare le nostre lotte contro il dominio capitalista. Chiunque che armi la propria coscienza per buttar giù il brutale ciclo di oppressione e sfruttamento, diverrà l’obiettivo di un trattamento vendicativo e autoritario da parte del regime. Ció non significa che rinunceremo alle nostre lotte, nelle sale delle udienze e o in qualsiasi altro posto.

Il fatto che l’anarchia sia un obbiettivo della repressione statale, anche se in un momento di sua ritirata, dovrebbe essere una fonte di onore per il movimento anarchico, una prova che la lotta per l’anarchia e la libertà é l’unica maniera decente di opporsi al totalitarismo del nostro tempo.


“En parte debido a sus estudios, en parte debido a su trabajo, en parte porque se” europeizaron “, algunxs parecen olvidar con más facilidad lo furiosos que están por el estancamiento social y político de Grecia. Todavía otrxs sacudieron el polvo de sus pies por la decepción que siguió a la ira, prometiéndose a sí mismos que nunca volverían a mirar hacia atrás. Pero luego llegan esos momentos de “volver a despertar”, cuando la muerte de la libertad está cerca y la humanidad pierde su valor. En momentos como esos, se imaginan tomar el primer avión y regresar para bajar a las calles. ¡SOLIDARIDAD CON NIKOS ROMANOS!


DATE LE DIREZIONI DELL’UNIONE EUROPEA E LA CACCIA ALLE STREGHE GLOBALE CONTRO IL “TERRORISMO” DOPO L’11 SETTEMBRE, LE LEGGI ANTITERRORISTE SONO DIVENTATE UN GRANDE CAMPO DI BATTAGLIA CONTRO I NEMICI DELLO STATO GRECO TANTO INTERNO COME DI ALTRO TIPO. IN QUESTA SITUAZIONE QUANDO LO STATO TENTA AMPLIARE L’APPLICAZIONE DELLE LEGGI A NUOVI GIUDIZI CHE TIPO DI AZIONI DOVREBBE PRENDERE IL MOVIMENTO PER RISPONDERE A QUESTA INTERPRETAZIONE DELLA LEGGE?

Nikos Romanos: Per me, c’è un bisogno imperativo di creare iniziative politiche di leggi anti-terrorismo, che costituiscono il campo di battaglia dell’applicazione di sanzioni penali contro di noi. Dobbiamo diffondere la notizia che questo può influenzare le altre persone coinvolte nella lotta se le loro azioni creano ostacoli agli interessi capitalistici. Saranno anche accusatori della legge antiterrorismo (187A).

Ad esempio, i residenti di Skouries (Chalkidiki) sono stati perseguitati per terrorismo perché hanno preso misure contro lo sviluppo capitalista e il saccheggio della natura. Ciò richiede un’attenta analisi politica. È pericoloso fare due categorie di persone accusate della legge “antiterrorismo”. Da un lato, le autorità lo stanno usando contro coloro le cui azioni potrebbero essere descritte come una strategia di guerriglia urbana e, d’altra parte, la stanno usando contro persone di parti completamente diverse della società.

Chiamare un fronte per combattere la legge “antiterrorismo” non significa mantenere le illusioni che sarà abolito. La Grecia è uno stato dell’Unione europea; Ha un ruolo specifico nel capitalismo della regione ed è disposto ad applicare incondizionatamente tutte le indicazioni dell’UE in materia di sicurezza e immigrazione. Indipendentemente dal partito al potere, la Grecia non abolirà la legge “antiterrorismo”. La legge contro il terrorismo è “inseparabile” dagli interessi dello Stato greco. Pertanto, la lotta contro il 187A deve rivelare proprio questa connessione. Dobbiamo attaccare sia la continuazione locale della retorica americana della “guerra al terrore” sia le mendaci narrazioni della sinistra socialdemocratica di SYRIZA. Di fatto, tutto ciò di cui parlano di diritti umani cessa magicamente quando sono in gioco gli interessi dello stato e dei capitalisti.

Una lotta comune contro il 187A deve sottolineare le contraddizioni interne del sistema, mostrare il ruolo delle leggi antiterrorismo nel funzionamento degli stati dell’UE e inviare un potente messaggio di solidarietà a tutte le persone nel mondo che sono imprigionate da questo tipo di leggi. Mi piace, creerebbe problemi politici attorno alle invasioni crociate contro il terrorismo della nostra era. Provocherebbe danni politici permanenti per l’esistenza criminale della legge 187A, dello Stato e del capitalismo, che avvelena tutti e intossicano e distruggono le nostre vite.

Stabilire questa offensiva può fornire una base ai compagni per comunicare, agire e intraprendere un contrattacco generale contro il complesso capitalista e contro tutti i suoi tentacoli mortali. Ecco perché credo che un’iniziativa come questa sia cruciale per l’evoluzione delle lotte sovversive nel nostro tempo.

Elio Veltri racconta la storia di Bruno Fuduli

16 Marzo 2019 Commenti chiusi

https://archive.org/details/ElioVeltriRaccontaLaStoriaDiBrunoFuduli

Elio Vetri (http://it.wikipedia.org/wiki/Elio_Veltri) racconta la storia di Bruno Fuduli, forse primo broker della cocaina della ‘ndrangheta, una figura a meta’ tra un ministro degli esteri ed un manager di azienda.
Il racconto di Veltri è¨ stato raccolto da Claudio Metallo, alla presentazione del libro Mafia Pulita, scritto dallo steso Veltri e da Antonio Laudati. L’incontro è stato organizzato ad Amantea, da Rosanna Grisolia direttrice del mensile Cultura Calabrese.

Run time 6 minutes 40 seconds
Producer Claudio Metallo
Audio/Visual sound

Sobre Ayotzinapa

8 Febbraio 2019 Commenti chiusi

La storiaccia di Ayotzinapa l’ho seguita qualche anno fa e ci tengo molto a pubblicare questo materiale che producemmo all’epoca dei fatti. Chiaramente come tanti di questi fattacci è tutto rimasto nell’aria e dei 43 ragazzi scomparsi non si è mai più saputo nulla.

Intervista girata nel novembre 2015 durante la visita di Omar Garcia al Vag61 di Bologna.

Ricordiamo che Omar è uno dei sopravvissuti alla notte di Iguala del 26 settembre 2014 in Messico, in cui autorità locali, statali, federali ed esercito agirono in maniera coordinata e chirurgica contro gli studenti organizzati della Escuela Normal Rural di Ayotzinapa, ammazzando 3 ragazzi e facendone sparire nel nulla altri 43.
Il governo messicano e l’allora presidente Enrique Peña Nieto continuarono e a raccontare menzogne sul fronte interno ed estero mentre ragazzi, famiglie, avvocati, un’equipe indipendente di antropologi forensi e un ampio movimento nazionale continuavano la ricerca dei 43 scomparsi.

VIDEO doppiato in italiano:

Per chi volesse vedere l’intervista in lingua originale clicchi qui

E visto che il blog sta uscendo dalle righe del RAAP, per chi si disturba di tutta questa controinformazione pubblico anche “Ayotzinapa ruge”, un pezzo prodotto dal GranOM e interpretato dall’amico Mc Facto e da Mexikan SoundSystem.