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Archivio per la categoria ‘repressione’

Intervista al prigioniero anarchico Nikos Romanos.

31 Marzo 2019 Commenti chiusi

COME TI STA CREANDO DANNI LA NUOVA INTERPRETAZIONE DELLA LEGGE TERRORISTA?

Nikos Romanos: Questa condanna ha un effetto significativo fra di noi , il che significa che alcuni di noi , passeranno 2 o 3 anni in piu in prigione. Tenendo conto che gia ne abbiamo passati cinque, questa condanna deve connsiderarsi come un tentativo di creare uno stato permanente basato sulla legge “antiterrorista” (187A). Nell’applicazione questa legge ha il proposito di generare lo spettro di nemici interni.

Con sentenze disumanizzanti, le nuove interpretazioni repressive e le applicazione arbitrarie della legge 187A e la criminalizzazione dell identita politica anarchista, costituiscono una rete di repressione penale che avvolge metodicamente il movimento anarchista e i suoi militanti incarcerati.

Questa specifica convinzione non si deve intendere come un attacco contro gli individui. Ma dobbiamo riconoscerlo come la continuazione della politica nazionale antiterrorista greca, che ha come obbiettivo decapitare il movimento anarchico in tutto il suo insieme.

Lo stato sta approfittando della frammentazione e la mancanza di un’analisi radicale che caratterizzi tanto il movimento come la societá in generale per intensificare i suoi attacchi.

LA CONDANNA PER TERRORISMO INDIVIDUALE E LA PRIMA DI QUESTO TIPO IN GRECIA . LA LEGGE 187A DELIBERATAMENTE CONTRO IL TERRORISMO LASCIA MOLTO SPAZIO AFFINCHE OGNI GIUDICE FACCIA LA SUA PROPRIA INTERPRETAZIONE, IL CHE ESPANDE UN ARSENALE CHE LO STATO HA A SUA DISPOSIZIONE PER POTER REPRIMERE . COME DOVREMMO RISPONEDER A QUESTO TIPO DI LEGGI, E LE ALTRE SENTENZE COME LA TUA E COSA POSSIAMO ASPETTARCI DAL FUTURO ?

Nikos Romanos: Quello che più sostenta lo stato e la natura politica della legge 187A é che legalizza tutte le interpretazioni possibili dell’articolo. Essenzialmente, stiamo parlando di una legge che aumenta praticamente il dogma della guerra contro il terrorismo degli Stati Uniti. Questa legge riempie il cammino di una caccia alle streghe rivolta a tutti i nemici interni e a tutti quelli che sono visti come una minaccia per lo stato e tutti gli interessi capitalisti.

Riguardo la nostra risposta a questi processi, credo che per per prima cosa dobbiamo renderci conto che necessitiamo di un movimento sovversivo organizzato. Un movimento che sia capace di destabilizzare e abbattere lo stato e i piani dei padroni capitalisti e dei loro burattini politici nelle nostra regioni.

Per essere più precisi dobbiamo cominciare un processo di autocritica che analizzi i nostri errori, le nostre mancanze, e le nostre debolezze organizzative. Queste autocritica non deve allontanarci ne tanto meno dar spazio al pessimismo o la disperazione. Il nostro obbiettivo deve essere acutizzare la lotta sovversiva in tutte le forme che può prendere, per trasformarla in una pericolo costante per qualsiasi governante. Parte di questo processo è ricostruire la nostra memoria storica, che possa servire d’appoggio per le strategie di lotte che decidiamo usare. Dovremmo ricominciare a parlare sulle differenti forme di violenza rivoluzionaria. La pratiche dell’illegalismo rivoluzionario e la necessità di diffonderle nel movimento per superare la “politica” (nel senso rozzo e civile della parola, che hanno infettato i nostri circoli). Questa conversazione sarà vuota e senza effetto se non sarà connessa con le iniziative politiche dei compagnx, per riempire i vuoti politici nelle nostre pratiche e migliorare le nostre prospettive sulla base delle nostre conclusioni. La migliore risposta agli attacchi giudiziari contro il movimento é assicurarsi che coloro che le promuovono paghino un alto costo politici a riguardo. Questo dovrebbe portarsi avanti verso tutta la piramide delle autorità: tuttx dagli investigatori politici della repressione fino agli individui che le fomentano, dovrebbero pagare la responsabilità della repressione del movimento.

Questa risposta è parte del contesto storico più ampio del nostro tempo. La nostra è una proposta politica. In risposta alle guerre internazionali, proponiamo nulla di meno che una guerra di liberazione nelle metropoli capitaliste, una guerra di tuttx contro tutto ciò che promuove il capitalismo.

COME COLPISCE QUESTA NUOVA INTERPRETAZIONE DELLA LEGGE AX COMPAGNX CHE STANNO NELLA LOTTA MA FUORI DAL CARCERE E CHE STANNO PENSANDO IN UN’AZIONE MILITANTE?

Nikos Romanos: Questa decisione crea un precedente negativo che aumenterà lo spettro della repressione criminale contro gli anarchicx che passano all’azione e provano la disgrazia di essere catturaratx e convertitx in prigionierx dello stato greco. Essenzialmente quello che d’accordo con questa interpretazione della legge é che si criminalizza l’identita politica anarchica. Nelle parole del nostro pm d’appello “che altro potrebbero essere questi atti, oltre che terroristi, giacché sono anarchici?”. Con la nuova interpretazione del terrorismo individuale non é più necessario che i meccanismi giudiziari intentino associare l’accusato con l’azione di un’organizzazione rivoluzionaria, come succedeva in passato. L’identitá politica di unx e prendere una posizione intransigente in tribunale saranno sufficienti perché una persona sia condannata come “terrorista individuale”. Chiunque decide combattere secondo i principi dell’anarchia potrà essere condannata come terrorista facilmente come come vorranno. Più in la delle stesse leggi stabilite dalla legittimatá civica.

Chiaramente questo non deve portare alla disperazione. Al contrario, é una ragione in più per intensificare le nostre lotte contro il dominio capitalista. Chiunque che armi la propria coscienza per buttar giù il brutale ciclo di oppressione e sfruttamento, diverrà l’obiettivo di un trattamento vendicativo e autoritario da parte del regime. Ció non significa che rinunceremo alle nostre lotte, nelle sale delle udienze e o in qualsiasi altro posto.

Il fatto che l’anarchia sia un obbiettivo della repressione statale, anche se in un momento di sua ritirata, dovrebbe essere una fonte di onore per il movimento anarchico, una prova che la lotta per l’anarchia e la libertà é l’unica maniera decente di opporsi al totalitarismo del nostro tempo.


“En parte debido a sus estudios, en parte debido a su trabajo, en parte porque se” europeizaron “, algunxs parecen olvidar con más facilidad lo furiosos que están por el estancamiento social y político de Grecia. Todavía otrxs sacudieron el polvo de sus pies por la decepción que siguió a la ira, prometiéndose a sí mismos que nunca volverían a mirar hacia atrás. Pero luego llegan esos momentos de “volver a despertar”, cuando la muerte de la libertad está cerca y la humanidad pierde su valor. En momentos como esos, se imaginan tomar el primer avión y regresar para bajar a las calles. ¡SOLIDARIDAD CON NIKOS ROMANOS!


DATE LE DIREZIONI DELL’UNIONE EUROPEA E LA CACCIA ALLE STREGHE GLOBALE CONTRO IL “TERRORISMO” DOPO L’11 SETTEMBRE, LE LEGGI ANTITERRORISTE SONO DIVENTATE UN GRANDE CAMPO DI BATTAGLIA CONTRO I NEMICI DELLO STATO GRECO TANTO INTERNO COME DI ALTRO TIPO. IN QUESTA SITUAZIONE QUANDO LO STATO TENTA AMPLIARE L’APPLICAZIONE DELLE LEGGI A NUOVI GIUDIZI CHE TIPO DI AZIONI DOVREBBE PRENDERE IL MOVIMENTO PER RISPONDERE A QUESTA INTERPRETAZIONE DELLA LEGGE?

Nikos Romanos: Per me, c’è un bisogno imperativo di creare iniziative politiche di leggi anti-terrorismo, che costituiscono il campo di battaglia dell’applicazione di sanzioni penali contro di noi. Dobbiamo diffondere la notizia che questo può influenzare le altre persone coinvolte nella lotta se le loro azioni creano ostacoli agli interessi capitalistici. Saranno anche accusatori della legge antiterrorismo (187A).

Ad esempio, i residenti di Skouries (Chalkidiki) sono stati perseguitati per terrorismo perché hanno preso misure contro lo sviluppo capitalista e il saccheggio della natura. Ciò richiede un’attenta analisi politica. È pericoloso fare due categorie di persone accusate della legge “antiterrorismo”. Da un lato, le autorità lo stanno usando contro coloro le cui azioni potrebbero essere descritte come una strategia di guerriglia urbana e, d’altra parte, la stanno usando contro persone di parti completamente diverse della società.

Chiamare un fronte per combattere la legge “antiterrorismo” non significa mantenere le illusioni che sarà abolito. La Grecia è uno stato dell’Unione europea; Ha un ruolo specifico nel capitalismo della regione ed è disposto ad applicare incondizionatamente tutte le indicazioni dell’UE in materia di sicurezza e immigrazione. Indipendentemente dal partito al potere, la Grecia non abolirà la legge “antiterrorismo”. La legge contro il terrorismo è “inseparabile” dagli interessi dello Stato greco. Pertanto, la lotta contro il 187A deve rivelare proprio questa connessione. Dobbiamo attaccare sia la continuazione locale della retorica americana della “guerra al terrore” sia le mendaci narrazioni della sinistra socialdemocratica di SYRIZA. Di fatto, tutto ciò di cui parlano di diritti umani cessa magicamente quando sono in gioco gli interessi dello stato e dei capitalisti.

Una lotta comune contro il 187A deve sottolineare le contraddizioni interne del sistema, mostrare il ruolo delle leggi antiterrorismo nel funzionamento degli stati dell’UE e inviare un potente messaggio di solidarietà a tutte le persone nel mondo che sono imprigionate da questo tipo di leggi. Mi piace, creerebbe problemi politici attorno alle invasioni crociate contro il terrorismo della nostra era. Provocherebbe danni politici permanenti per l’esistenza criminale della legge 187A, dello Stato e del capitalismo, che avvelena tutti e intossicano e distruggono le nostre vite.

Stabilire questa offensiva può fornire una base ai compagni per comunicare, agire e intraprendere un contrattacco generale contro il complesso capitalista e contro tutti i suoi tentacoli mortali. Ecco perché credo che un’iniziativa come questa sia cruciale per l’evoluzione delle lotte sovversive nel nostro tempo.

Argentina: Aggiornamento sulla situazione della prigioniera anarchica Anahi Salcedo

28 Marzo 2019 Commenti chiusi

Anahi Salcedo si trova rinchiusa nel carcere di Ezeiza dal 10 gennaio, in custodia cautelare, accusata di attacco esplosivo contro la tomba del famigerato torturatore genocia, il commissario Ramón Falcón, capo della polizia federale argentina, avvenuto il 14 novembre 2018 – 109 anni dal omicidio di Falcon, eseguito dal compagno anarchico Simón Radowitzky.

Anahi ha riportato gravi lesioni alla mano e al viso, presumibilmente a seguito della detonazione anticipata di un ordigno artigianle sulla tomba. Nel momento del suo arresto Anahi aveva perso tre dita della mano e subìto gravi lesioni al resto del corpo, inclusa la frattura della clavicola sull’altro braccio.

È stata trasferita al reparto di terapia intensiva dell’Ospedale Fernández, dove è stata sottoposta a vari interventi chirurgici. In gennaio è stata trasferita nel carcere di Ezeiza, nonostante l’assenza perfino delle più basilari condizioni per continuare le terapie mediche e la riabilitazione.

Accusata di essere “terrorista”, Anahi è soggetta a dure condizioni carcerarie. Le è stato negato il trasferimento per motivi di salute, malgrado la richiesta medica, sta ricevendo un’alimentazione inadeguata e a scarsissime cure mediche. A causa delle sue lesioni Anahi non riesce neanche a lavarsi da sola. Soffre anche dolori lancinanti, ma le sono negati gli antidolorifici.

Gli avvocati di Anahi hanno presentato ricorso contro il suo trasferimento dall’ospedale al carcere, il quale è stato respinto dal tribunale del primo grado, ma un altro ricorso è in corso.

Vari gruppi in Argentina, inclusa l’Associazione degli avvocati, invitano i compagni ad intraprendere azioni di solidarietà con Anahi, e di fare pressione sulle autorità penitenziarie per trasferirla in adeguate strutture mediche. L’Associazione degli avvocati ha dichiarato sulla propria pagina Facebook che non ci dovrebbero essere limiti alla solidarietà con Anahi.

Solidarietà Anarchica Internazionale con Anahi Salcedo!
Innocente o Colpevole – Che nessun compagno rimanga solo nelle galere dello Stato!

 
 

Rojava: muore l’anarchico Lorenzo Orsetti

26 Marzo 2019 Commenti chiusi

Una nota che mi ero perso per cause di forze maggiore ma non trovo granché tant’è che traduco dallo spagnolo.

Ora aldilà delle discussioni sulle partecipazioni a lotte lontane dalle nostre terre nostrane, rispetto ampiamente il coraggio e il sacrificio di chi mette in gioco la propria vita per combattere in nome di un’ideale superiore, senza radici né frontiere, come dovrebbe essere la nostra lotta, intensa e incisiva dovunque ci si trovi. Un saluto intergalattico Lorenzo anche se non credo di averti mai conosciuto.

Lunedì 18 marzo, l’anarchico Lorenzo Orsetti è morto a Baghouz, l’ultima roccaforte territoriale di Deir Ezzor. Ha combattuto come membro di Tekoşîna Anarşîst (lotta anarchica) ed era un compagno di squadra di Tikko. Originario di Firenze, ha combattuto in Rojava per un anno e mezzo, anche in difesa dell’invasione turca di Afrin.

Il suo messaggio a chi continua a combattere è questo: “Ciao,
Se leggi questo messaggio, è un segno che non sono più in questo mondo. Bah, non essere così triste, sto bene; Non mi pento, sono morto facendo quello che pensavo fosse giusto, difendendo i deboli e rimanendo fedele ai miei ideali di giustizia, uguaglianza e libertà. Poi, nonostante la mia partenza prematura, la mia vita è stata un successo, e sono quasi sicuro che me ne sono andato con un sorriso sulle labbra. Non avrei potuto chiedere qualcosa di meglio. Ti auguro il meglio, e spero che un giorno (se non l’hai già fatto) decidi di dare la tua vita per il resto. Perché è l’unico modo per cambiare il mondo. Solo superando l’individualismo e l’egoismo in ognuno di noi, si può fare la differenza.

Questi sono tempi difficili, lo so, ma non cadete in rassegnazione, non rinunciare alla speranza; Mai! Non per un momento.

Anche se tutto sembra perduto, e le cose brutte che affliggono l’umanità e la terra sembrano insopportabili, continua a trovare forza e ad ispirarle tra i tuoi compagni. È esattamente in quei momenti più bui che la tua luce aiuta.

E ricorda sempre: “Ogni tempesta inizia con una sola goccia”. Cerca di essere quella goccia.

Vi amo tutti, e spero che facciate tesoro di queste parole. Serkeftin!

Orso, Tekoşer, Lorenzo. ”

Da Tekoşîna Anarşîst: “Oggi il nostro compagno Heval Tekoşer Piling è caduto in combattimento a Baghouz. Era un grande amico per tutti noi e un soldato incredibilmente coraggioso. Molti di noi hanno avuto il piacere di combattere al suo fianco. Da Afrin a Deir Ezzor, è sempre stato l’ultimo ad andarsene. Ş hehid namirin! “

Richieste condanne per op. Scripta Manent

16 Marzo 2019 Commenti chiusi

Le richieste di condanna fatte dal P.M. Roberto Maria Sparagna della procura di Torino, per gli imputati del processo Scripta Manent sono:

Alfredo Cospito: 30 anni

Anna Beniamino: 29 anni

Gioacchino Somma: 7 anni e 6 mesi

Valentina Speziale, Marco Bisesti, Pasquale Valitutti, Omar Nioi, Erika Preden, Alessandro Mercogliano, Daniele, Stefano, Claudia, Sergio: 6 anni e 6 mesi

Alessandro A. , Francesca G.: 8 anni

Nicola Gai: 10 anni

Danilo Cremonese: 10 anni

Patrizia Marino: 7 anni e 3 mesi

Carlo Tesseri: 8 anni e 3 mesi

Gabriel Pombo Da Silva, Stefano Fosco, Elisa Di Bernardo: Anni 7

Per nessuno le attenuanti generiche.
Nessuna recidiva contestata.

Elisa e Gabriel: Liberx e pericolosx

16 Marzo 2019 Commenti chiusi

Ardire, Scripta Manent, Operation Buyo… Vi suonano? Queste sono solo alcune delle “operazioni” giuridico poliziesche che il nostro “clan” ha vissuto sulla propria pelle per il fatto di essere e rimanere anarchici fino alle estreme conseguenze.

Siamo un clan nomade che va di paese in paese alla ricerca di complici che pratichino l’anarchismo senza chiedere approvazione e consenso, che agiscano senza preoccuparsi del discorso “politicamente corretto” (tanto in voga nei nostri tempi) che oggi infesta le nostre botteghe. Non ci interessa neanche l’“estetica”, bensì l’“etica”, il pratico, il reale…

Cerchiamo un anarchismo che ci sporchi le mani, che ci mantenga sveglx e sempre in guardia (al contrario di ogni autocompiacimento); questo anarchismo che non garba e che disturba i servitori dello Stato, che non rinunciano ai loro sforzi per imprigionarci.

Non è facile andare da un posto all’altro. È ancora più difficile assieme a nostra figlia, quella piccola bellezza che abbiamo chiamato Iraultza, e ad una compagna canina che non rinunceremo mai a portare con noi, perché è parte integrante del nostro clan.

Apparentemente, lo Stato spagnolo non ha ancora smesso di volermi imprigionare per un “residuo di pena” che esiste solo nella sua mente marcia e nelle sue carte di merda.

Stando così le cose, abbiamo deciso di vivere nell’ombra, portando il nostro contributo invisibile in tutti quei progetti che sono per noi di interesse e con cui ci sentiamo complici.

Esprimiamo tutta la nostra solidarietà sovversiva per i/le compagnx processatx in Italia e nel mondo. Non abbiamo dichiarazioni da offrire nelle aule dei “togati” perché ce ne infischiamo dei loro teatri e farse, delle loro accuse ed assoluzioni.

Il modo migliore per propagare l’Anarchia è vivendola intensamente, non rappresentandola. Non ci viene data la farsa o la commedia.

Non ci saranno più “comunicati” dal nostro clan: Siamo liberx e siamo pericolosx.

Per l’Anarchia!

Il clan nomade-anarchico.
Elisa-Gabriel-Iraultza e la quadrupede.

Madrid: Aggiornamento su Lisa

28 Febbraio 2019 Commenti chiusi

Dopo il suo trasferimento dal carcere di Willich [in Germania] a quello di Madrid, Lisa era stata messa in isolamento [regime FIES]. In una recente lettera ci dice che è passata al regime di detenzione ordinario e che le restrizioni sulla posta sono state revocate [può scrivere solo due lettere a settimana]. Sta bene e rimane forte.

Per scriverle:

Lisa Dorfer
C.P. Madrid V
Módulo 13
Carretera M609, km 3,5
28971 Soto del Real (Spagna)

Arresti e perquisizioni dopo un’operazione repressiva in Trentino (aggiornato al 19 febbraio)

25 Febbraio 2019 Commenti chiusi

Ribubblico

Durante la notte e la mattina di martedì 19 febbraio 2019, in varie località del Trentino sono stati arrestati sette anarchici: Agnese, Giulio, Nico, Poza, Rupert, Sasha, Stecco. Ad una persona sono stati imposti gli arresti domiciliari, mentre tuttx le altrx sono statx imprigionatx in varie carceri. Le accuse principali sono “associazione sovversiva con finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico” (articolo 270bis del codice penale) e di “attentato con finalità di terrorismo” (articolo 280 del codice penale), in riferimento ad alcune azioni dirette avvenute in Trentino nel corso degli ultimi anni. Altri reati di cui sono accusati sono: “interruzione di pubblico servizio”, “danneggiamento”, “sabotaggio di apparecchi telematici”, “incendio” e “trasporto di materiale esplodente”. Contestualmente sono avvenute 50 perquisizioni, con circa 150 poliziotti e carabinieri mobilitati nell’operazione repressiva (cui è stato dato il nome di “operazione Renata”, a quanto pare un nome tratto dal nomignolo dato ad una automobile utilizzata da alcunx compagnx). Le indagini sono state condotte da Digos (polizia di Stato) e ROS (carabinieri). Nella stessa giornata degli arresti è avvenuta una conferenza stampa, a Roma, a cura dell’antiterrorismo. E’ chiaro il tentativo di colpire la presenza anarchica in Trentino, incasellando e descrivendo i rapporti tra compagni anarchici entro una fantomatica “associazione sovversiva” (con leader, gregari, cassiere, responsabili, “covi”, ecc.), un’accusa volta a cercare di distribuire il maggior numero di anni di carcere possibile.

E’ probabile che prossimamente i compagni verranno trasferiti in altre carceri (quindi cambieranno gli indirizzi). Qui di seguito gli ultimi indirizzi aggiornati.

Solidarietà rivoluzionaria con gli anarchici prigionieri!

Indirizzi per scrivere ai ed alle compagnx

Giulio:
Giulio Berdusco
Casa Circondariale di Udine
Via Paluzza 77
33028 Tolmezzo (UD)

Rupert:
Roberto Bottamedi
Casa Circondariale di Brescia Canton Mombello
Via Spalto S. Marco 20
25100 Brescia (BS)

Nico:
Nicola Briganti
Casa Circondariale di Verona Montorio
Via S. Michele 15
37131 Verona (VR)

Stecco:
Luca Dolce
Casa Circondariale di Udine
Via Paluzza 77
33028 Tolmezzo (UD)

Poza:
Andrea Parolari
Casa Circondariale di Vicenza
Via Basilio Dalla Scola 150
36100 Vicenza (VI)

Agnese:
Agnese Trentin
Casa di Reclusione Verziano
Via Flero 157
25125 Brescia (BS)

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