Intervista ai NoFang
Come, quando e perché è nato il progetto No Fang?
No Fang nasce nel 2012 con l’intento di costruire un progetto musicale radicato nei
valori fondanti della cultura Hip-Hop ma con pronta evoluzione nelle varie sonorità
della black music e non solo: dal sound in levare della reggae music al funky, dai
bassi massicci della dubstep o della glitch-hop alle chitarre battenti della tarantella.
No Fang (no fango) è un concetto dialettale inteso in senso metaforico per esprimere
dissenso verso ogni mistificazione della realtà. Il fango ad esempio è l’informazione distorta
ed usata strumentalmente per intorpidire le menti deboli! E’ fango ciò che sporca e inonda il
panorama musicale dando priorità ai guadagni invece che alle emozioni che la musica
dovrebbe trasmettere. Il fango genera crisi, disuguaglianze, razzismo e mafie. No Fang è un
grido di rivolta, una negazione, un rifiuto di una visione omologata e superficiale delle cose.
Raccontateci dei dischi, le tematiche che affrontate e se esistono modi di scaricarli?
Riguardo le tematiche cerchiamo di spaziare il più possibile cercando ispirazione in ogni
direzione che possa stimolarci.
Il nostro album d’esordio è “NO FANG Hip Hop Culture”, pubblicato nel 2013. Ci è
sembrato naturale aggiungere Hip Hop Culture accanto al nostro nome per ribadire la
nostra vicinanza al culto. Potremmo definirlo un album manifesto in cui dichiariamo i
nostri intendi richiamandoci ai valori della doppia H.
Nel 2016 esce il secondo album dal titolo “ON”. E’costellato da collaborazioni con artisti
che hanno segnato il nostro percorso. Le grafiche di entrambi questi dischi sono state
realizzate da Torbi e Skard che hanno contribuito notevolmente ad arricchire l’immaginario
degli album.
Attualmente, dopo l’uscita di Zazza dal gruppo, abbiamo pubblicato il terzo lavoro
discografico, “I Atto: LO SCONTRO”, un EP parte di una trilogia composta di tre atti. In
questo disco raccontiamo una guerra combattuta con le armi dell’arte e della creatività.
Abbiamo deciso di usare metaforicamente la guerra perché ci sembrava adatta a
rappresentare i numerosi conflitti che attraversano la nostra epoca!
Il primo estratto de LO SCONTRO è il brano “MÉRe FUNNe” che affronta il tema
attualmente molto divisivo dell’immigrazione. Il pezzo è stato presentato con un video
realizzato da Daniele Bisceglia e Fabio Abatantuono. (Link video: https://
www.youtube.com/watch?v=3VC8ZVFGK-s)
Le copertine della trilogia sono realizzate da Korvo a.k.a. Korvuz Koraz. Nella tavola del “I
Atto” mette in scena uno scontro campale tra due schieramenti, tra due visioni del mondo
diametralmente opposte.Il “I Atto: LO SCONTRO” dal 22 Gennaio è disponibile su tutte le piattaforme digitali, tra
cui Bandcamp (https://nofang.bandcamp.com). E’ possibile ordinare il vinile inviando una
mail a: nofangtrilogia@gmail.com
Che pensate del rap libertario e com’è la scena italiana rispetto all’hip hop in generale?
Siamo ben consci che il rap libertario e le Posse abbiano avuto un ruolo cruciale
nella nascita della cultura Hip-Hop in Italia. Secondo noi è un genere molto vitale
che fornisce spesso punti di vista originali. Purtroppo, rispetto agli anni ‘90, oggi il
rap militante influenza molto meno le dinamiche della scena nazionale perché, a
nostro avviso, subisce un po’ l’eccessivo settarismo che ha caratterizzato negli anni
l’evoluzione dell’Hip-Hop nostrano. Ciò ha creato delle divisioni faziose tra i vari
generi che limitano l’interazione tra essi e creano infiniti sotto generi spesso di
nicchia. Questa è una peculiarità italiana che non si riscontra in altri paesi europei
dove il rap militante non è un genere a se stante ma è parte integrante della cultura
Hip-Hop locale. Speriamo che anche qui sia dato il giusto valore alla scena
“resistente”!
Indica altri rapper anarchici e / o antiautoritari che conosci e che vale la pena conoscere in altre parti del mondo.
La cultura Hip-Hop, nata nelle periferie statunitensi, è ormai diffusa capillarmente
nel globo fino a raggiungere gli angoli più sperduti e dimenticati, dove vivono gli
ultimi tra gli ultimi, coloro che subiscono maggiormente i danni collaterali della
globalizzazione. Qui la doppia H, adattandosi ed evolvendosi in base alle
peculiarità del luogo, si è rivelata un mezzo potente di denuncia ed autentica
emancipazione sociale. A nostro avviso sono proprio queste scene locali che hanno
dato nuovo slancio a questa cultura e ne hanno mostrato la modernità. In varie parti
del mondo ci sono artisti rap perseguitati a causa dei loro testi e delle posizioni
politiche radicali assunte in determinati frangenti. Citerei qui il ruolo che hanno
svolto il rap e le arti di strada in generale nelle Primavere Arabe. Ad es. è stato
riscontrato che in Tunisia, contrariamente a ciò che hanno raccontato i media
occidentali mainstream, la rivolta non si è diffusa solo grazie ai social media e
internet ma anche e soprattutto ha “viaggiato sui muri” (cit.). ll rap è stato tra le voci
più dissonanti e disturbanti di queste sommosse al punto che alcuni maestri di
cerimonia e writers sono stati persino arrestati per il loro appoggio a queste istanze
di cambiamento. Inoltre è una notizia di pochi giorni fa l’arresto dell’M.C. catalano
Pablo Hasel per aver insultato la monarchia e le forze di polizia! Anni fa non
avremmo mai potuto immaginare che di lì a poco anche in Europa la censura si
sarebbe scagliata ferocemente contro le arti di strada!
Ci sono progetti simili a No Fang e come pensi che progetti simili possano essere promossi e trasmessi?
Ci sono numerose realtà Hip-Hop che consideriamo affini al nostro sound e in cui
riconosciamo la giusta attitudine. In generale, tranne alcuni significativi esempi, noi
siamo attratti magneticamente dal rap del sud Italia e soprattutto da quello in
dialetto che a nostro avviso si presta spontaneamente alla musicalità e alle
evoluzioni metriche del rap. L’area geografica che seguiamo con più attenzione è
sicuramente la Campania dove negli ultimi anni abbiamo notato un fermento
creativo davvero originale e interessante!
Riteniamo che la promozione della propria arte sia di fondamentale importanza per
far sì che i dischi vengano contestualizzati e fruiti nella giusta maniera. Con queste
scelte e problematiche ci confrontiamo ogni giorno e, consci che ci sia ancora molto
da imparare, vediamo nell’autoproduzione sicuramente un valore aggiunto ma allo
stesso tempo pensiamo che siano percorribili anche altre strade se si riescono a
preservare spontaneità e contenuti. Alcuni canali e strumenti se usati nel modo
appropriato possono agevolare la diffusione della propria musica.
Aggiungi cosa vuoi.
Ci teniamo a ringraziare tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione
dell’ultimo disco. Come sempre è necessario un lavoro corale per far sì che
vengano curati tutti gli aspetti. A tal proposito ringraziamo Detox e Q3000 che si
sono occupati di due tasselli fondamentali per la riuscita dei nostri lavori, cioè il
mixaggio e il mastering!
Infine il ringraziamento più grande va a chi ci supporta! Il vostro affetto ci alimenta
da sempre e ci sta sostenendo concretamente in questo periodo buio in cui la
cultura è relegata ai margini dall’agenda politica e di conseguenza siamo costretti a
subire una totale assenza di concerti. Speriamo che la situazione migliori così da
poter tornare al più presto su un palco…