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La Kattiveria – L’Atto Isolato

30 Maggio 2019

L’Atto Isolato è un pezzone stupendo sia tecnicamente che contenutisticamente de La Kattiveria (formazione posse di Reggio Emilia tuttora composta da Murubutu, Il Tenente, U.G.O., Yanez Muraca e DJ Caster) pubblicato nel 2006 nell’album Dove vola l’avvoltoio.

Di seguito il testo

 
Ne detengo il gene e il germe che geme il seme che germina
rigetto il regime e le regine che genera,
dall’ancella più acerrima fino alla cella più gelida,
dai patti di Ginevra fino ai patti di Genova.

Cala il gelo qua il cielo mescola grigio e viola,
la folla aspetta il capo di stato qualcuno si annoia,
qualcuno aspetta da qualche ora chi per la repubblica,
per una supplica, io aspetto che muoia.

Ora spetta a lui perché oggi è il suo turno,
c’è il clima umido e il cielo plumbeo delle giornate di autunno,
penso “cambio la legge del più forte”
mi aggiro fra i tanti ogni tanto mi asciugo la fronte.

Confuso qui tra mille lingue mille tinte
niente farse o finte o false piste non punge sta lince
immobile secondo il codice sfioro col pollice
la mia sette virgola sessantacinque.

Dal settantacinque che tendo il nervo
ora è giusto che cada sotto i colpi del mio ferro,
potrei anche sbagliare ma non posso concedermelo,
mi chiedi se ho paura? Io ho paura di chiedermelo.

Dirò sì se deciderò “mi sa che”
sì a chi non deluderò, “mi sa che”
chi a chi quando sparerò
quando sparirò quando espatrierò
“Mi sa che” dirò sì se deciderò
mi sa che sì a chi non deluderò,
chi a chi quando sparerò
quando sparirò quando espatrierò

Ma quale significato dato all’atto isolato
forse è solo un altro mito un altro scatto
un altro stato forse è un altro strato
forse è solo l’assolo isolato di chi è stato troppo solo su un solo lato.

Raggiungo un altro isolato vivo l’istante distante
prossimo al colpo, in corpo mille domande,
lo faccio forse per una classe che piange?
Acquista giudizio un regnante che raccoglie lo scettro del sangue?

Io non so my man, qui intanto cala la luce,
la notte incombe e penso alle bombe rilucenti contro il Duce,
controluce, decido miro e tiro
tre colpi di revolver del Bresci su re Umberto I.

La folla si ammassa la massa si schiaccia
la piazza si accalca all’arrivo dell’auto mi alzo rintraccio la faccia
ora è pronto il colpo, il corpo è sciolto
sta canna incanta se canta non manca molto al punto di incontro.

Ricordo tutta la mia vita sino a qui
se dirò sì al clic dell’ora x è eclissi,
non regge più un clic ne, la legge di Lynch,
ma dirò si, so che dirò si

Dirò si se deciderò “mi sa che”
si a chi non deluderò, “mi sa che”
chi a chi quando sparerò
quando sparirò quando espatrierò
“Mi sa che” dirò si se deciderò
“mi sa che” si a chi non deluderò,
chi a chi quando sparerò
quando sparirò quando espatrierò