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¡Luis Carlos Rua Presente!

15 Febbraio 2019

Ripreso e liberamente tradotto da qui.

Giusto per contestualizzare i fatti, Luiz Carlos Ruas detto El Indio viene assassinato da due fasci di 21 e 26 anni la notte di natale del 2016 a San Paolo in Brasile. L’uccisione avviene all’interno della stazione metropolitana Pedro II, mentre Indio provava a difendere un gruppo di trans dai due aggressori.

In una notte di Natale per niente pacifica, due neo-nazisti inseguivano dex transessualx che si trovavano all’interno della stazione di Pedro II, con l’intenzione di fare la stessa cosa che hanno fatto con Indio. Ciò dimostra solo la ricerca persistente contro chi libera i propri desideri e volontà e si ribella alla normalità imposta. Tuttavia, in una negazione convinta alla passività, il venditore ambulante di 54 anni ha deciso fermamente di difenderlx. Questo atteggiamento gli è costato la vita.

La presenza delle guardie della metropolitana e dei cittadini educati non ha aiutato e comunque non sarebbe stato diverso. Ogni giorno quella stazione è piena di automi accecati dalla routine che adempiono a ordini più alti. Luiz Carlos Ruas, nero, lavoratore autonomo, che vendeva il pane fuori dalla stazione (di questa traduzione non sono sicuro), contro il solito marasma delle città, nel suo ultimo giorno, come probabilmente in molti altri precedenti, seguì istintivamente la chiamata della libertà,

Un atto veramente ribelle di solidarietà e azione diretta, in mezzo a una società sempre più addomesticata che chiude gli occhi davanti alla guerra installata qui e ora. Una guerra contraddittoria rafforzata da agenti che, allo stesso modo degli aggressori, hanno causato la morte di un altro uomo di colore, senza mettere in discussione la paternità sospetta (dell’assassinio). Sono tutte strutture programmate per uccidere e lasciare morire.

La posizione della sicurezza della metropolitana non sorprende neanche un po. Numerosi casi vengono omessi di giorno in giorno, dalle molestie sessuali contro le donne all’aggressione contro le persone che lavorano nei vagoni del treno, alle percosse contro le persone che non sono benvenute nell’ambiente dei mezzi di trasporto che, anche se pochi riescono a permettersi, tutti devono subire i danni dell’esistenza di una tecnologia così civilizzante che minaccia la vita e la natura. Nelle vene della città scorre il sangue versato dalle autorità e solo in questo modo si mantiene quell’architettura assassina.

Quindi, accanto ad Alexis Grigoropoulos, assassinato dalla polizia nel ghetto di Atene nel 2008, Sebastián Oversluij, ucciso dalla sicurezza delle banche dopo un tentato assalto nel 2013, insieme a così tante altre persone che hanno osato cercare la libertà e per questo motivo sono morte senza che il loro nome fosse ricordato. Luiz Carlos Ruas è un altro, più che vivo in ogni atto di inconformità e ribellione incontrollata. Le autorità e la passività hanno ucciso Indio.

LA UNICA MORTE È DIMENTICARE!

LUIZ CARLOS RUAS PRESENTE!

PER UN DICEMBRE NERO!

Anarchicx