GROOVERZ – SCHIAVI CHE COMPRANO

22 Gennaio 2021 Commenti chiusi

Mi segnalano questi ragazzi e allora ce li sentiamo!

Dsa Commando – LE BRIGATE DELLA MORTE – Album Completo

21 Gennaio 2021 Commenti chiusi

Questo album spacca tutto!!!

Volantino – Dove non c’è Governo, c’è Solidarietà

21 Gennaio 2021 Commenti chiusi

Literal X & C.U.B.A. Cabbal – Orgi/Rage/Rabbia

21 Gennaio 2021 Commenti chiusi

E rieccovi un altro pó di sano RAAP HC.

Vaggelis Stathopoulos e Polycarpos Georgiadis iniziano uno sciopero della fame in solidarietà con Dimitris Koufondinas (Grecia, 18.01.2021)

21 Gennaio 2021 Commenti chiusi

FONTE

Da lunedì 18 gennaio iniziamo uno sciopero della fame di cinque giorni in segno di solidarietà con il prigioniero politico Dimitris Koufondinas.

La solidarietà vincerà.

SODDISFACIMENTO IMMEDIATO DELLE RICHIESTE DI DIMITRIS KOUFONDINAS.

I prigionieri politici,
Vaggelis Stathopoulos
Polycarpos Georgiadis
Carcere di Larissa

Gli indirizzi degli anarchici V. Stathopoulos e P. Georgiadis:

Vaggelis Stathopoulos [Βαγγέλης Σταθόπουλος]
Polycarpos Georgiadis
[Πολύκαρπος Γεωργιάδης]
Dikastiki Fylaki Larissas [Κατάστημα κράτησης Λάρισας]
T. K. 41334 Larissa [Λάρισα] — Greece

Nota: A seguito dell’approvazione di una legge che impedisce ai rivoluzionari imprigionati (e condannati con le leggi antiterrorismo) l’accesso alle carceri rurali, Dimitris Koufondinas è stato trasferito dal carcere rurale di Kassavetia (a Volos) verso il carcere di massima sicurezza di Domokos, al posto che in quello ateniese di Korydallos, che era la destinazione indicata dai documenti del ministero. Come scritto da Dimitris: «[…] Dato che insistono su una legge progettata appositamente per me, devono applicarla, e riportarmi nel seminterrato di Korydallos, nell’ala speciale costruita dal ministro della repressione Michalis Chrysochoidis, per seppellire la 17 Novembre, e dove ho trascorso 16 dei miei 18 anni di carcere». Dal 16 gennaio anche gli anarchici Nikos Maziotis e Giannis Dimitrakis, già imprigionati a Domokos, stanno intraprendendo uno sciopero della fame solidale.

Dichiarazione di Nikos Maziotis e Giannis Dimitrakis sull’inizio dello sciopero della fame in solidarietà con Dimitris Koufondinas (Grecia, 16.01.2021)

21 Gennaio 2021 Commenti chiusi

FONTE

Da oggi, sabato 16 gennaio 2021, inizieremo uno sciopero della fame in segno di solidarietà con il compagno Dimitris Koufondinas fino a quando la sua richiesta di essere trasferito nel carcere di Korydallos non sarà soddisfatta.

Denunciamo il suo violento trasferimento all’ospedale per ordine del pubblico ministero, nonostante abbia dichiarato di non volere alcun trattamento medico.

Dal carcere di Domokos,
Nikos Maziotis, membro di Lotta Rivoluzionaria
Giannis Dimitrakis

[Testo in greco pubblicato in mpalothia.net].

Gli indirizzi dei compagni:

Nikos Maziotis [Νίκος Μαζιώτης]
Dikastiki Filaki Domokou, A. Pteryga
T. K. 35010 Domokos, Fthiotidas — Greece

Giannis Dimitrakis [Γιάννης Δημητράκης]
Sofronistiko Katastima Domokou
T. K. 35010 Domokos, Fthiotidas — Greece

Nota:

Dall’8 gennaio 2021 Dimitris Koufondinas, recluso nel carcere di Domokos, ha iniziato uno sciopero della fame in risposta all’accanimento repressivo dello Stato greco nei suoi confronti e contro i rivoluzionari imprigionati. Nel mese di dicembre è stata approvata dal parlamento greco una legge che, oltre ad aumentare il tempo minimo necessario da trascorrere in carcere prima di ottenere dei permessi di uscita, ha imposto delle limitazioni al trasferimento nelle carceri rurali (strutture in cui i detenuti di lungo corso godono di un regime meno restrittivo e in cui un giorno scontato ne vale tre), vietando l’accesso a questa tipologia di detenzione a coloro che sono stati condannati per reati con finalità terroristiche. Il giorno successivo all’approvazione della legge Dimitris Koufondinas è stato trasferito dal carcere rurale di Kassavetia (a Volos) a quello di massima sicurezza di Domokos, dove si trovavano già imprigionati gli anarchici Nikos Maziotis e Giannis Dimitrakis. Come scritto da Dimitris, la legge e i trasferimenti sono parte di una «vendetta su chi rifiuta di firmare una dichiarazione di pentimento. Vendetta sui reclusi della 17 Novembre, che vedono peggiorate le proprie condizioni di detenzione, vendetta su un anziano e una persona con invalidità, che vengono spudoratamente consegnati alla pandemia. Vendetta su tutti i prigionieri che, per soddisfare l’elettorato di estrema destra [del governo Mitsotakis], durante la pandemia vengono accatastati come immondizia umana in miserabili prigioni, impossibilitati ad avere un contatto con le famiglie». Con lo sciopero della fame da lui iniziato esige l’immediato trasferimento al carcere di Korydallos, ad Atene. A seguito dell’aggravamento delle condizioni di salute è stato trasferito in una struttura ospedaliera, dove si trova sorvegliato. Il 19 gennaio nella capitale ellenica si terrà una manifestazione solidale con Dimitris e i compagni in sciopero della fame.

Dimitris Koufondinas è stato arrestato nel 2002 a seguito dello smantellamento dell’organizzazione marxista-leninista “17 Novembre”. Durante i processi che sono seguiti ha rivendicato la propria partecipazione all’organizzazione.

LA CLIKA PIKA · FUEGO

21 Gennaio 2021 Commenti chiusi

Pubblico il pezzo di questa Collettiva di Barcellona, LaClikaPika, su segnalazione de La Otra. Se vi piaccioni stay tuned, che il 29 Gennaio esce disco nuovo. Buon ascolto!

Ancora devastazione e saccheggio. Solidarietà a chi si è ribellato il 24 gennaio del 2015 a Cremona

21 Gennaio 2021 Commenti chiusi

FONTE

C’era da aspettarselo. Dopo che già nel primo troncone del processo per la rivolta del 24 gennaio 2015 emersa a Cremona concluso in cassazione l’anno scorso, dove era stata confermata la devastazione e saccheggio per quattro persone (compreso l’infame Aioub Babassi che ha indicato alla polizia uno dei successivi arrestati per quella giornata), il secondo grado del secondo troncone che vedeva imputati altri tre antifascisti ha ribaltato la sentenza di primo grado della procura di Cremona, la quale aveva derubricato l’accusa di devastazione e saccheggio in una assoluzione e in due resistenze e danneggiamento. Ieri la procura di Brescia ha posto la spada di Damocle della devastazione e saccheggio sulle teste di Filippo, condannato a tre anni e sei mesi, e Sam e Marco, condannati a tre anni.

La rivolta del 24 gennaio di Cremona, come successo per la sommossa contro il G8 a Genova del 2001, i fatti di Milano del marzo 2006, quelli di Roma del 15 ottobre 2011 e, infine, la rivolta contro Expo di Milano del 2015, rientrano in quelle insubordinazioni di piazza che sono state punite col reato di devastazione e saccheggio. Senza dimenticare che ci stanno provando anche per la rivolta contro le frontiere del Brennero del maggio 2016, dove molte compagne e compagni rischiano pene fino a dieci anni di carcere.

La rabbia è tanta: chi decide sulle vite delle persone, sono gli stessi che difendono ogni giorno con le loro sentenze questo mondo dove la devastazione di un intero mondo e il saccheggio dei ricchi sui poveri sono la normalità dei massacri e delle catastrofi che questo sistema produce. Chi non vuole vedere questa banale evidenza è semplicemente un vigliacco.

Quando ci sono individui che non accettano di abbassare la testa, dopo fatti terribili come un compagno in coma per mano di un manipolo di fascisti ben difesi dalla polizia, non può che scaturire incondizionata solidarietà.

Saper da che parte stare in un mondo dove il virus dell’autorità produce un contagio alla servitù e all’obbedienza vuol dire lottare per la libertà e per la fine di qualunque dominio.

Per questo il pensiero vola a chi si è ribellato quel giorno, senza fare delazioni e senza chiedere scusa. Perché la liberazione da questo mondo passa anche dal desiderio di battersi per il ribaltamento di questa società.

Non saranno certo delle sentenze a fermare le rivolte contro questo putrido mondo e chi ha collaborato a massacrare dei ragazzi ad anni di galera non è certo una trascendenza ma qualcosa di terribilmente reale.

Che lo spirito del 24 gennaio continui nelle più svariate forme, per farla finita con il lento genocidio che stiamo vivendo. Chi si rivolta non è mai solo non può essere solo uno slogan, ma ciò che può scardinare l’esistente perché come diceva una vecchia canzone rap, la ribellione è l’unica dignità dello schiavo.

Prosegui la lettura…

FUMO. Storie di rivolta ai tempi del corona

17 Gennaio 2021 Commenti chiusi

Già dall’inizio di marzo, quando le serrande calarono su tutto il paese e gli ospedali si riempirono di contagiati, è stato evidente come certe categorie di persone fossero sacrificabili sull’altare della patria. Tra loro, i detenuti delle carceri italiane.

In questo VIDEO potete trovare un ritratto impressionistico dei fatti che, a inizio marzo 2020, sconvolsero i penitenziari di tutto il paese. Ma sopratutto le TESTIMONIANZE dirette dei pestaggi e delle ritorsioni che ne sono seguite. Parole che ci ricordano quanto sia fondamentale continuare a lottare per la libertà.

Appoggio agli anarchici bielorussi

17 Gennaio 2021 Commenti chiusi

Vi dico onestamente che non so una ceppa di anarchismo nelle aree ex URSS e nello specifico in Bielorussia, anzi, spesso ci sono state situazioni di movimento piuttosto ambigue che sono nate nel grembo delle terre eredi del “socialismo reale”, penso all’Ucraina ad esempio.

Ma vi condivido in ogni caso questo video, in spagnolo, dove sono presenti link e contatti per approfondire la situazione ed eventualmente supportare i compagni in carcere.

More Info Here and here

 

ILL GERME feat. DJ ELLE P – PLAN ILL – Pianeta terra sotto assedio

17 Gennaio 2021 Commenti chiusi

Duo conosciuto in quel di Bologna, inkazzati e dalle rime evocative.

Per ascoltare e scaricare il loro disco questo il link: https://illgerme.bandcamp.com/

Dr Gré & Mr Nobody – Power Generation

17 Gennaio 2021 Commenti chiusi

Direttamente dai reconditi sounds del movimento Tekno, una canzone di protesta.

Reina del Caos – Rebeca Lane

17 Gennaio 2021 Commenti chiusi

Rap acrata dal Guatemala.

Roma – Rebibbia: al G12 dilagano i contagi, lo stato risponde con manganelli e gas contro i detenuti in protesta

17 Gennaio 2021 Commenti chiusi

Fonte

riceviamo e pubblichiamo

Sono giorni sempre più difficili per chi è in carcere e per noi che abbiamo i nostri cari lì dentro. Non mancano le proteste perché la situazione è al collasso. Anche a Rebibbia il Covid è arrivato come una tempesta e ci sono molti contagi.

Al G12 la situazione è la seguente: i contagi da Covid sono saliti vorticosamente al punto che l’intera sezione è stata posta in isolamento con conseguente divieto di colloqui visivi con i nostri cari fino a data da destinarsi. Numerose sono state le telefonate dai detenuti e le mail che abbiamo ricevuto nelle quali raccontano di uso di manganelli e di gas fumogeni nelle celle per contenere da parte della Celere una protesta più che pacifica e più che giustificata come diversamente è stato detto invece dalla Direzione di Rebibbia,  da parte della sezione, che ha espresso la volontà di capire che cosa stesse succedendo e la richiesta più che giustificata di aumentare le misure di sicurezza che quotidianamente vengono a mancare per ovvi e risaputi motivi di capienza delle celle stesse. I detenuti della sezione sono stati rinchiusi nelle loro celle h 24 in un misto tra soggetti sani e soggetti contagiati. Senza possibilità di essere protetti perché non sanno dove collocarli visto anche il sovraffollamento che caratterizza il carcere di Rebibbia. Ci teniamo a raccontare la verità perché ogni volta le voci dei detenuti non escono, le proteste sembrano sempre senza ragione e il comportamento delle guardie eternamente giustificato. Ci sono persone che oltre al Covid,erano già in gravi condizioni di salute e che sarebbero dovute uscire da mesi per non rischiare ulteriormente la vita con una pandemia che sta uccidendo in tutto il mondo.In tutto questo i magistrati sembrano non tenere conto della pandemia che sta dilagando in carcere con continui rigetti sulle richieste di sfollamento e di differimento delle pene sostenendo che la situazione è sotto controllo e che il covid non c’è.

Il Covid c’è eccome ma non ne parlano!!!!Il Covid è entrato a Rebibbia e sta dilagando e ha già ucciso. Ne vogliamo parlare noi e dare voce ai nostri cari da qui fuori. Dare voce alla paura… la loro e la nostra. Dare voce al DIRITTO ALLA SALUTE che non va negato “a” e “da” nessuno!

Parenti e amici dei detenuti

GATA CATTANA – BANZAI – DISCO COMPLETO

16 Gennaio 2021 Commenti chiusi

Riprendo da Wikipedia

Gata Cattana (Adamuz, 11 maggio 1991Madrid, 2 marzo 2017), è stata una rapper e poetessa spagnola. Nella sua carriera riuscì a combinare vari temi e stili dando vita ad un hip hop dalle sonorità elettroniche, carico di immagini poetiche e messaggi vendicativi di natura femminista e politica. Nei suoi testi si trovano riferimenti alla cultura andalusa, ai topoi mitologici dell’età antica, spesso rivisitati in chiave contemporanea, nonché a poesia, filosofia, letteratura e cultura di massa; tra le sue tematiche ricorrenti vi sono l’introspezione, il materialismo dialettico, l’andalusismo politico, l’antiglobalizzazione, l’esistenzialismo e una reinterpretazione della contemporaneità in chiave femminista libertaria.

Campagna Grafica Antipoliziesca

16 Gennaio 2021 Commenti chiusi

TRADOTTO E RIPRESO DA QUA

CAMPAGNA GRAFICA “TUTTI ODIANO LA POLIZIA

La data limite di consegna è il 14 febbraio 2021

Dalla penisola isterica fino agli angoli più sperduti di qualsiasi continente, in tutte le lingue che esistono, con tutte le espressioni di rabbia e odio che hanno accompagnato questi gesti, lo sappiamo, TUTTI ODIANO LA POLIZIA. Nonostante le campagne pubblicitarie nella metro, le serie che ci vendono nelle piattaforme virtuali e le persone che ci tormentano con il loro insulso e codardo cittadinismo, sappiamo che gli sbirri non sono nostri amici. Mai lo sono stati e mai lo saranno. Ed ogni giorno che passa, con ogni nuovo colpo che tenta di distruggerci e con tutto lo sforzo che implica reggere le botte e mantenersi fortx, continuiamo a ripetere lo stesso ritornello: vi odiamo. E partendo da questa rabbia che affonda le sue radici in ogni storia individuale o collettiva che abbiamo vissuto, che vi invitiamo a partecipare a questa campagna grafica, il cui contenuto è proprio il nostro disprezzo per quelli che qualcuno chiamo forze dell’ordine.

Le basi della convocazione sono:

  • Disegni liberi con il tema centrale del nostro odio verso la polizia. Non accetteremo lavori con contenuti oppressori (razzisti, machisti, transofobi, omofobi, specisti), né che evidenzino vincoli con partiti politici, sindacati o istituzioni.
  • I disegni potranno essere in bianco e nero o a colori.
  • Liberate la vostra immaginazione.
  • Immagini con la misura10.5cm×14.8cm
  • Risoluzione minima 300dpis

I lavori andranno inviati alla mail: quemandoarcas@riseup.net Se vuoi partecipare o hai qualche dubbio o qualcosa da commentare, scrivici.

Tutti i lavori saranno pubblicati sulla pagina www.quemandoarcas.noblogs.org per renderli accessibili e scaricabili e farne l’uso che si ritiene più opportuno.

Noi abbiamo intenzione di farne copie in solidarietà con le persone coinvolte nell’Operazione Arca.

IT Rockin’ Squat – Democratie Fasciste 5 feat Wise Intelligent (Son Officiel)

15 Gennaio 2021 Commenti chiusi

Zazza – Ente Nacional // Extended Version // feat. Fava, Loop Penn e Dj Proto Khay

15 Gennaio 2021 Commenti chiusi

Il brano è ispirato ad uno degli episodi che hanno segnato per sempre la salute dei territori e delle persone, l’esplosione della colonna di arsenico avvenuta nel ’76 a Manfredonia , all’interno dello stabilimento petrolchimico Eni. Uno dei tanti disastri ecologici che hanno mostrato negli anni il lato oscuro di questo modello industriale.

J.S.P. Crew – Intro (Official Video)

15 Gennaio 2021 Commenti chiusi

“Sta cultura ha un potenziale illimitato”

Scopro con piacere questa crew romana, gli J.S.P. (Je so’pazz’), nata nel 2015. Questo pezzo è estratto dal loro primo disco “Lotto con me stesso”, uscito nel novembre 2020.

A volte ritornano

14 Gennaio 2021 Commenti chiusi

Ciao a tutti e tutte, siamo lieti di annunciarvi che dopo quasi due anni di latitanza cibernetica torna attiva la pagina https://raap.noblogs.org/ , nata nel 2018 per essere una specie di contenitore del Rap AntiAutoritario italiano ma non solo.

Il blog, che spamma anche notizie dalla galassia anarchica, sarà aggiornato in maniera altalenante, a seconda dei tempi, degli stimoli e delle eventuali segnalazioni che arrivano. Senza voler assolutamente sostituire canali di controinformazione molto più “seri e affidabili”, si darà spazio chiaramente al Rap di Protesta ma anche alle notizie riguardanti prigionierx, testi dal carcere, iniziative, mobilitazioni e purtroppo le ben note azione repressive dello Stato.

Per chi fosse interessatx a saperne di più, guardatevi sto link che spiega mpo’ il progetto: https://raap.noblogs.org/chi-siamo-e-perche-questo-sito/

Invece per capire come orientarsi nella pagina andate qua: https://raap.noblogs.org/istruzioni-per-luso/

Per contatti e segnalazioni questa è la mail: alzaitoni@inventati.org

Per il cAos nelle sue variegate forme

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